Cassa rurale Lavis Mezzocorona Valle di Cembra 

Quattro soci contro l’ipotesi fusione

Lavis. Si discute molto in questi giorni per la possibile fusione fra la Cassa rurale di Lavis, Mezzocorona e Valle di Cembra con quella di Trento. Per ora è stato firmato un protocollo d’intesa,...



Lavis. Si discute molto in questi giorni per la possibile fusione fra la Cassa rurale di Lavis, Mezzocorona e Valle di Cembra con quella di Trento. Per ora è stato firmato un protocollo d’intesa, come riportato ieri anche dal Trentino e come confermato dai rispettivi presidenti, Giorgio Fracalossi ed Ermanno Villotti. L’intento – hanno spiegato – è di «dare vita a una realtà nuova e più efficiente», più grande e più preparata ad affrontare le sfide di un periodo difficile.

Rispetto all’ipotesi di fusione non mancano però le voci critiche. Ieri sono usciti allo scoperto quattro soci che si presenteranno – alla prossima assemblea, già in programma per il 3 maggio al PalaRotari di Mezzocorona – come candidati al consiglio d’amministrazione. Sono Diego Paolazzi, Mariagrazia Odorizzi, Marco Facchinelli e Luca Zanon. Hanno firmato una lettera indirizzata ai soci e consegnata ieri, porta a porta, nelle bussole a Lavis. «La fusione con la Cassa rurale di Trento – sostengono i quattro candidati – creerebbe una banca più grande nei numeri, ma meno efficiente e meno vicina ai soci».

I quattro formano quindi un fronte che almeno per il momento è contrario alla fusione, in vista di un’assemblea che si preannuncia infuocata: «Crediamo che una scelta così radicale debba essere fatta dopo una valutazione attenta, non dettata da un’incomprensibile fretta». Al posto della fusione immediata, i quattro propongono di migliorare «i rapporti con le Casse rurali confinanti» e in particolare proprio con quella di Trento. D.E.















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