Paganella, il turismo risale grazie a famiglie e biker 

L’osservatorio dell’Apt. Molte richieste di informazione, buoni flussi di visitatori nei weekend di giugno. Dal 20 luglio andrà anche meglio, con probabile riempimento delle strutture in agosto


Rosario Fichera


Paganella. A giudicare dal numero di turisti che s’incontrano sull’altopiano della Paganella, sembra proprio che la stagione estiva, nonostante la crisi sanitaria ed economica, sia partita con il piede giusto e che ci siano, pertanto, buone prospettive. Per capire se effettivamente sia così, abbiamo sentito il direttore dell’Apt Dolomiti Paganella, Luca D’Angelo.

«Avere aperto gli impianti di risalita nel weekend del 6 giugno, in anticipo rispetto ad altre destinazioni di montagna che hanno iniziato il 4 e 5 luglio, ci ha un po’ aiutato: vedere un flusso di biker e di escursionisti, ancorché nel fine settimana, credo che abbia, infatti, funzionato come un messaggio di positività per la ripartenza».

Quindi già un giugno positivo?

«Nei primi weekend di giugno i flussi sono stati molti buoni, ma si è trattato di turisti di giornata, perché gli alberghi erano quasi tutti chiusi. Dal 20 giugno in poi, quando ha iniziato ad aprire la maggioranza delle strutture ricettive, si è tornata a vedere la fascia di clientela delle famiglie italiane, per la quale avevamo registrato nei nostri uffici un alto numero di richieste di informazioni e di preventivi, anche se poi il tasso di conversione sulle prenotazioni era rimasto un po’ basso».

E a luglio?

«Fino a oggi, è continuato il flusso molto alto di richiesta d’informazioni che ci fa ben sperare: non abbiamo ancora fatto una stima definitiva, ma sembra che dal 20 luglio in poi la stagione possa considerarsi tutto sommato buona. Agosto che non è ancora pieno al 100 per cento, ma probabilmente si andrà verso un riempimento».

Allora prospettive positive per questa stagione estiva?

«Non sarà certo una di quelle stagioni da record, considerata la situazione era inevitabile, perché le difficoltà sono ancora tante, ma credo che si riusciranno a tamponare gli effetti negativi sia della pandemia, sia della crisi economica».

In particolare nei fine settimana si ha un aumento di turisti?

«Sì, nei weekend i flussi aumentano anche di molto, perché ci sono i trentini che scelgono l’altopiano per godere delle nostre passeggiate, dei rifugi e soprattutto del lago di Molveno. Poi incide molto il segmento bike, per il quale avevamo capito già prima dell’inizio della stagione che avrebbe risentito meno della crisi».

Perché?

«Perché avevamo notato su internet e sui social tanta voglia di tornare all’aria aperta, sui tracciati bike. In questo senso abbiamo registrato un ritorno del mercato italiano e di quello estero, in particolare tedesco, non con i tassi dello scorso anno, ma con numeri che confermano come ormai questa offerta, oltre al mercato family, caratterizzi in modo molto forte il posizionamento della nostra destinazione a livello europeo. Un’offerta, quella bike, che funge, quindi, da traino non solo nei weekend, ma anche durante la settimana, sia per il mercato italiano sia per quello straniero, soprattutto quello di prossimità, come Austria e Germania. In questo senso ci attendiamo, se il meteo sarà buono, un buon rientro di tedeschi tra settembre e ottobre».















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