La stagione degli asparagi inizia a prezzi scontati 

Agricoltura. Quest’anno un chilo oscilla tra i 6 e i 7 euro contro i 9 degli anni scorsi. A Nave San Rocco la produzione è abbondante. Malfatti: «È necessaria una forte intesa con Zambana»


Carlo Bridi


Terre d’adige. Anche in tempo di coronavirus la campagna prosegue nel suo ciclo, così stiamo entrando nel pieno della stagione di raccolta degli asparagi. Finalmente, con l’innalzamento della temperatura anche nelle ore notturne, è partita decisa la produzione che fino a pochi giorni fa era molto scarsa. E dalle prospettive quest’anno la produzione dovrebbe essere superiore a quella dello scorso anno, anche perché la superficie coltivata ad asparago negli areali di Zambana, ma particolarmente di Nave San Rocco, è in continua espansione. Ad affermarlo è Alessandro Malfatti, past president dell’Associazione Produttori Asparagi (AS.T.A.), che raggruppa poco meno del 50% della produzione della zona vocata a questo prelibato piatto primaverile.

«Solo da 2 o 3 giorni - afferma Malfatti - la produzione ha iniziato ad essere interessante, arrivando nel momento di massimo consumo, che è appunto quello pasquale con una buona produzione. Per la prossima settimana ci attrezzeremo per fare le consegne anche domicilio, ma per ora tutta la produzione extra e di prima qualità viene assorbita dalle due catene della cooperazione: Sait e Conad. Purtroppo ci rimane da collocare il prodotto di seconda, che peraltro è un ottimo prodotto».

«Noi produttori - aggiunge Malfatti - ora portiamo ogni giorno i nostri asparagi al magazzino di Mezzocorona che ci assicura la lavorazione e poi facciamo subito le consegne alle piattaforme di Conad a Lavis e di Sait a Trento nord».

E i prezzi? «Purtroppo per noi coltivatori, contrariamente al solito, siamo partiti con prezzi molto bassi. Gli anni scorsi a inizio stagione si aggiravano intorno ai 9 euro, quest’anno oscillano fra i 6 e i 7 euro, perché c’è la concorrenza della pianura e mancando lo sbocco della ristorazione il mercato è limitato ai privati. Per questo è strategica la collaborazione con le due grosse centrali cooperative».

«Certo - prosegue il presidente di AS.T.A. - il coronavirus sta condizionando anche noi in modo negativo. Abbiamo molto apprezzato la campagna indetta da Trentino Marketing e dalla Provincia di consumare prodotti trentini, speriamo che questo invito venga colto dai consumatori, perché per noi è fondamentale. È sicuro che la qualità e la freschezza dei nostri asparagi non temono confronti, ma dobbiamo anche pensare al futuro. Io - propone Alessandro Malfatti - ritengo necessaria una forte intesa con l’altra zona di produzione, quella classica di Zambana, anche perché ora siamo un unico comune. Penso che ci sia urgenza di una unità d’intenti e quindi di realizzare una nostra struttura per la lavorazione del fresco ma anche per la lavorazione del prodotto invenduto che può essere conservato molto bene».

Dal canto loro i produttori di Zambana che si riconoscono nel marchio De.Co comunale, come informa una nota della Op La Trentina, vista la chiusura forzata del canale ristorazione si sono appoggiati al Consorzio La Trentina e al sistema frutticolo Apot, che ha assunto la commercializzazione a sostegno di questa eccellenza del territorio.













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