Festa a sorpresa per padre Paolazzi a Palù di Giovo 

Il francescano, originario del paese, ha ottenuto il dottorato honoris causa in teologia all’università pontificia di Roma


di Daniele Erler


GIOVO. Ieri Palù di Giovo ha festeggiato padre Carlo Paolazzi: lo ha fatto a sorpresa, cogliendo l’occasione della festa patronale di San Valentino. Il padre francescano, nato quasi 81 anni fa proprio a Palù, ha ottenuto il 15 gennaio il dottorato honoris causa in teologia, alla pontificia università Antonianum di Roma. Un riconoscimento per la sua vita di studioso, dedicata in particolare alla letteratura italiana delle origini, a Dante Alighieri e a San Francesco d’Assisi. È stata una sorpresa per tutti, per padre Carlo e per i fedeli: ieri per l’occasione è salito in val di Cembra anche don Lauro Tisi, arcivescovo di Trento. In passato padre Carlo era stato il suo insegnante di italiano, quando il futuro vescovo era studente al liceo arcivescovile di Trento. «Dentro al liceo, dove gli insegnanti avevano spesso un approccio severo, padre Carlo invece lo ricordiamo tutti per la sua umanità, oltre che per la sua competenza – dice l’arcivescovo –. Ma al di là del fatto che è stato mio professore, per lui ho sempre nutrito una stima immensa e abbiamo mantenuto un rapporto d’amicizia».

Padre Carlo dal 2011 vive al convento dei francescani a Mezzolombardo, ma con il suo paese natale ha sempre mantenuto un legame stretto, come spiega l’insegnante Alceo Pellegrini. Padre Carlo è entrato nel 1954 nell’ordine dei frati minori ed è stato ordinato sacerdote a Trento nel 1963. Ha studiato all’Università cattolica di Milano, dove si è laureato – con una tesi su Dante – nel 1969. Ha insegnato lettere e filologia, sempre alla Cattolica, dal 1971 al 1998. Come studioso e ricercatore ha pubblicato numerosi libri. Ha curato gli scritti di Francesco d’Assisi e ha scritto saggi dedicati a Dante Alighieri: «Ancora ricordo l’entusiasmo con cui spiegava la Divina Commedia, quando ero al liceo», ricorda monsignor Tisi.

Padre Carlo ha accolto il dottorato honoris causa con l’umiltà di un francescano, senza volergli dare troppa enfasi. Il sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, ha però voluto organizzare una festa a sorpresa, cogliendo l’occasione di San Valentino, patrono di Palù: «Questo titolo è un orgoglio per tutta la comunità – dice il sindaco – per questo mi sono presentato nello studio dell’arcivescovo e gli ho chiesto di esserci: non lo sapeva nessuno, solo io e il parroco, don Giuseppe. È stata una sorpresa». Ieri il sindaco ha consegnato una targa: “A padre Carlo Paolazzi, con riconoscenza e orgoglio”. «Dopo tutte queste lodi – ha detto lui – mi sento ancora più umile, indegno di tutte queste attenzioni. Ciascuno di noi è una novità straordinaria uscita dal cuore di Dio, non so come ringraziarvi per le belle cose che avete detto su di me». Anche se era giovedì, un giorno infrasettimanale, la chiesa ieri era piena di gente. È stata anche l’occasione per ricordare don Michele Balestra, scomparso il giorno di San Valentino di un anno fa, dopo aver vissuto a Giovo gli ultimi otto anni della sua vita.

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