VAL DI CEMBRA. Ormai le iniziative di promozione turistica del territorio non si contano. Negli anni si sono moltiplicate. È arrivata alla quarta edizione “Caneve aperte”, in quel di Cembra Lisignago, promossa dai “Cembrani Doc” in collaborazione con l’associazione Strada del vino e dei sapori del Trentino e le amministrazioni pubbliche della zona. E gli organizzatori snocciolano numeri su numeri. Se all’esordio avevano partecipato in 400, l’anno seguente le presenze sono raddoppiate e lo scorso sono arrivate al migliaio, confermate domenica scorsa. Per la cena itinerante, tipicamente trentina, ovviamente, sono state preparate 9 portate. Quindi, abbuffata, dall’antipasto al dolce, tra carne salada, tortèi di patate, luganeghe, speck, polenta e tosella. Il tutto, dentro i “volti” del paese, a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva. Chiaramente non è mancato il vino prodotto in valle. Sono state ben 16 le caneve coinvolte nella manifestazione dove hanno trovato posto anche mostre d’arte e momenti di intrattenimento, soprattutto musicali e a “base” di fisarmoniche, in particolare quelle del gruppo delle “Giovani fisarmoniche”. Ma hanno avuto spazio anche altri gruppi. Gli Orentonip con il loro rock acustico, i Malegria Primos Estilo che hanno proposto world musica, gli Stivols (pop-rock) e i Niutenti, rock italiano, gruppo che ha chiuso la serata. Tutti i partecipanti sono stati dotati di un calice che si sono messi al collo per poter andare ad assaggiare i vari vini locali, caneva per caneva, passeggiando per le vie del paese, per una serata all’insegna della tradizione, dei profumi e dei gusti tipici di una cucina certo povera come quella trentina ma in ogni caso da apprezzare.

«Un traguardo, il migliaio di partecipanti che certo ci inorgoglisce – commentano gli organizzatori – Consapevoli che, con tutta probabilità, oltre non potremo andare. Se non altro per motivi logistico-organizzativi. Comunque sia, è stato un successo. E la “macchina” è già pronta per organizzare la quinta edizione. Con la stessa formula, vincente, e che quindi non si tocca». (pa.pi.)