IL CASO

La Polfer non ha agenti: al Brennero più migranti 

Da Roma è stato deciso di non confermare l’apporto di undici poliziotti aggregati. Saltati tutti i controlli sui treni regionali e merci 


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Dopo mesi di relativa tranquillità, al valico del Brennero si ripropone il problema degli arrivi (segnalati in sensibile aumento) di migranti che tentano di oltrepassare il valico per attraversare l’Austria e raggiungere la Germania (una delle mete più ambite da chi è alla ricerca di un proprio futuro) o comunque il nord Europa.

Sino a pochi giorni fa la situazione era assolutamente tranquilla, tanto da far risultare completamente fuori luogo le periodiche prese di posizioni delle autorità austriache, sulla necessità di avviare controlli a tappeto e disporre blocchi per contrastare gli ipotetici ingressi clandestini.

Da qualche giorno, però, la situazione è cambiata ed è la conseguenza, a quanto pare, della decisione assunta a Roma di non confermare il rafforzamento dell’organico della Polfer (polizia ferroviaria) in servizio in Alto Adige ed in particolare alla stazione di Bolzano.

Ovviamente il Ministero dell’Interno non può non essere a conoscenza delle decisioni prese e questo lascia presumere che la situazione sia stata assolutamente sottovalutata.

In effetti da qualche giorno gli agenti di polizia ferroviaria in servizio alla stazione di Bolzano sono solo tre per turno, con un’organizzazione di cinque turni nell’arco delle 24 ore. In sostanza la decisione ha cancellato improvvisamente, con un vero e proprio colpo di spugna, il filtro sulla tratta da Verona al Brennero.

Le conseguenze non si sono fatte attendere perchè l’arrivo di migranti al Brennero ha fatto registrare un evidente incremento nell’arco di poche ore.

In sostanza la riduzione drastica dell’organico Polfer imposta a Bolzano ha portato alla soppressione di tutti i servizi di controllo che venivano effettuati costantemente sui treni regionali e sui convogli merci.

Non si trattava solo di intercettare chi pensava di utilizzare i treni regionali per raggiungere il Brennero (per poi tentare in tutte le maniere di varcare il confine) ma anche di cercare di evitare che qualche disperato potesse pensare (come in effetti è avvenuto più volte) di affrontare il viaggio verso il confine appeso ad un vagone di qualche convoglio merci mettendo a repentaglio la propria vita.

Proprio per questo in occasione delle soste nella stazione di Bolzano i convogli merci erano costantemente monitorati. Ora il servizio è stato completamente cancellato.

Dei tre agenti Polfer in servizio ad ogni turno, due vengono impiegati sistematicamente per le scorte trilaterali (sui treni internazionali assieme ad un agente tedesco ed uno austriaco) mentre il terzo è costretto a restare in ufficio come punto di riferimento per tutta l’utenza.

Gli undici agenti Polfer aggregati inviati a Bolzano per qualche mese sono rientrati nelle loro sedi e non sono stati sostituiti. Pare che a Roma non abbiano intuito che se al Brennero arrivavano pochi profughi era proprio per la professionalità dimostrata da chi operava a Bolzano.













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