La festa di paese diventa un incubo: violentata a 14 anni
Gli abusi da parte di due uomini residenti fuori regione che hanno molestato anche un’amica. La giovane ha poi trovato il coraggio di denunciare
LA DENUNCIA Abusata durante una festa di paese
BOLZANO. Una ragazza di 14 anni violentata da due uomini durante una festa di paese in Alto Adige. Il fatto è avvenuto lo scorso luglio ed è stato denunciato dalla vittima. I due uomini, residenti fuori regione, hanno prima molestato una ragazza e poi violentata un'altra. Le feste di paese in Alto Adige sono un appuntamento fisso degli eventi estivi. Servono alle associazioni culturali, sportive e di volontariato per finanziare le loro attività durante l'anno e alla gente del posto e ai turisti per svagarsi in compagnia di amici.
Per una ragazza di 14 anni una di queste feste si è però mutata in un incubo. Due uomini hanno prima infastidito e molestato un'amica e poi hanno violentato lei. La ragazza ha comunque trovato il coraggio di raccontare tutto ai familiari e a sporgere denuncia.
Per tutelare la vittima la Procura di Bolzano mantiene massimo riserbo sull'inchiesta. "E' nostro preciso dovere fare qualcosa, perché non si ripeta mai più. Io stesso farò il possibile, chiedendo di intensificare i controlli", commenta sul Corriere dell'Alto Adige il sindaco della località nella quale è avvenuta la violenza.
Secondo il governatore altoatesino Arno Kompatscher, "purtroppo questo fatto dimostra ancora una volta in maniera drammatica che anche in Alto Adige dobbiamo fare tutto il possibile per combattere con ogni mezzo e in modo efficace tutte le forme di violenza contro le donne, il femminicidio, lo stupro, la violenza sessuale e sessualizzata, come anche l'oppressione, la discriminazione e l'esclusione".
Questo compito - precisa - "non spetta solo al legislatore, alle forze dell'ordine e alla magistratura, ma all'intera società".
"Nell'esprimere alla famiglia della vittima di questo terribile atto di violenza tutta la nostra vicinanza e solidarietà, ci auguriamo che la magistratura persegua i colpevoli con la massima sollecitudine e con il massimo rigore previsto dalle leggi, senza sconti", dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia. La Lega altoatesina, "pur riconoscendo l'importanza di insegnare la cultura del rispetto chiede che si giunga a un inasprimento delle pene per pedofili e stupratori".
Per Christine Clignon, presidente del Centro antiviolenza Gea di Bolzano, "la violenza sessuale è un problema maschile. E' ora che la società intraprenda passi concreti per combattere il problema alle sue radici e non lo riduca soltanto a un fenomeno emergenziale". I dati confermano - prosegue Clignon - che si tratta di "un problema strutturale della nostra società. Il 96% dei casi di violenza contro le donne avviene nelle proprie mura di casa e riguardano tutti i cosiddetti strati sociali, tutte le nazionalità e tutti i gruppi linguistici".
Nel frattempo non si placa la polemica sul pm bresciano che ha chiesto l'assoluzione di un uomo del Bangladesh dall'accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie in nome della "cultura del suo Paese". Il consigliere laico di Forza Italia Enrico Aimi al Comitato di presidenza del Csm ha infatti chiesto di aprire una pratica nei suoi confronti. Altri cinque consiglieri hanno chiesto al Comitato di presidenza del Csm l'apertura di una pratica per valutare la condotta del pm.