ambiente

La denuncia degli ambientalisti: «In Alto Adige enormi quantità di pesticidi. Residui in case, campi e parchi giochi»

La Federazione provinciale: «In regione 40 kg per ettaro contro una media nazionale di 6 kg. Lo dice l’Ispra. Serve una svolta ecologica» (foto repertorio Ansa)



BOLZANO. Secondo l'Istituto nazionale per l'ambiente Ispra, in Trentino Alto Adige vengono applicati oltre 40 kg di pesticidi per ettaro, mentre la media italiana rilevata è di soli 6 kg per ettaro. Lo segnala la Federazione ambientalisti Alto Adige che sostiene il gruppo "Stop pesticidi Alto Adige-Südtirol".

"In questo modo ogni anno enormi quantità di pesticidi finiscono nell'ambiente, di cui a causa della deriva una notevole parte giunge in aree non di loro destinazione", afferma Elisabeth Ladinser, vicepresidente della Federazione.

"Residui di pesticidi - riferisce una nota - sono già stati trovati in abitazioni, giardini, parchi giochi per bambini, aree di coltivazione biologica e biotopi protetti". A prescindere dai rischi per la salute umana, i pesticidi sono gravemente dannosi per il mondo degli insetti selvatici.

"Le api selvatiche, le farfalle e molti altri gruppi di insetti stanno scomparendo dal nostro paesaggio, con conseguenze negative di vasta portata per tutte le altre specie - spiega Hanspeter Staffler, direttore generale della Federazione - Per porre fine a questa grave situazione delle specie che vanno estinguendosi, bisogna urgentemente dare inizio alla svolta ecologica nell'agricoltura".

Anche se nella frutticoltura cosiddetta "integrata" l'uso dei pesticidi viene definito quale l'ultima delle misure da adottare, in realtà, sostengono gli ambientalisti, "le imprese frutticole altoatesine ne sono ben lontane". "L'impiego del glifosato potrebbe immediatamente essere eliminato perché esistono alternative meccaniche", afferma Staffler.

"Le cooperative frutticole potrebbero prendersi esempio da quelle vinicole che hanno reso appetibile l'eliminazione del glifosato attraverso incentivi finanziari per i loro soci", conclude Ladinser.













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