L'allarme: «In Trentino problemi di accesso dei parenti nelle Rsa»
Il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella: «Giungono segnalazioni che in diverse Rsa i parenti, anche in presenza di green pass, non possono accedere con cadenza giornaliera o solo per visite di meno di mezz'ora»
TRENTO. «Giungono segnalazioni da più Rsa che le Linee guida sono attuate in modo assolutamente difforme, con diverse Rsa in cui i parenti, anche in presenza di green pass, non possono accedere con cadenza giornaliera o possono accedere per visite di meno di mezz'ora o non viene consentito loro di assistere i propri cari (es. imboccarli, accompagnarli in bagno), come avveniva prima della pandemia». Lo scrive in una interrogazione il consigliere provinciale di Futura, Paolo Zanella, che ricorda come «la chiusura delle Rsa a visite regolari dei parenti si protrae da sedici mesi e questo deficit relazionale ha determinato un progressivo deterioramento psicofisico in un gran numero di residenti».
Secondo il consigliere esisterebbe «una contraddizione di fondo: in molte Rsa ci sono operatori sanitari non vaccinati, che assistono decine di residenti per turno, controllati solo settimanalmente con tampone, invece che ogni 48 ore come i parenti non vaccinati che vanno a far visita solo al loro congiunto».