Katia Pasolli, a Pressano uva e mele biologiche pensando al futuro del pianeta
L'azienda con il papà sulle colline di Maso Spon: «Questo è il nostro contributo alla riduzione delle emissioni di C02». Aspettando il primo Trentodoc
MASO SPON DI LAVIS. La storia che andiamo a raccontare oggi è quella di una ragazza di 25 anni sulla splendida collina sopra Pressano, dove assieme al papà Graziano gestisce una bella azienda viti-frutticola- asparagicola.
Una ragazza, che terminato il liceo a Trento si è subito inserita nell’azienda di famiglia. Parliamo di Katia Pasolli che entrando in azienda a tempo pieno quattro anni fa si è resa subito conto della sua carenza di adeguata formazione in campo agricolo compreso l’aspetto imprenditoriale. Per questo si è iscritta ed ha già frequentato il primo anno del corso delle 600 ore organizzato dalla Fem per l’ottenimento del brevetto professionale agricolo. “Un corso, precisa, che è molto importante a prescindere dal fatto che è propedeutico alla concessione del premio d’insediamento. Già nel primo anno mi ha fornito tutta una serie di informazioni che ritengo indispensabili per chi intende intraprendere l’impegnativa professione di imprenditore agricolo”.
Le caratteristiche dell’azienda
Siamo in presenza di un’azienda decisamente sopra la media per il Trentino e all’avanguardia per quanto riguarda i criteri di conduzione. L’azienda è infatti certificata biologica da 4 anni e si sviluppa su una superficie di una decina di ettari di vigneti ai quali vanno aggiunti 2 ettari di mele ed un appezzamento di asparagi a Zambana. “Una coltivazione questa - precisa Katia - che quest’anno nonostante la carenza d’acqua a primavera, ha avuto una buona produzione. Ora aspettiamo di vedere come ci verranno liquidati dal Consorzio Mezzacorona che li commercializza con il marchio “La Valentina” dove li abbiamo conferiti”. L’azienda è distribuita su tre comuni: Trento, Lavis e Terre d’Adige. “Per creare una economia di scala nella conduzione della nostra azienda, si sono aggiunti anche i 5 ettari di mio cognato che lavora assieme a noi. Di conseguenza siamo tre unità a tempo pieno, ma ovviamente ci appoggiamo a mano d’opera esterna particolarmente per la vendemmia”.
Molti i progetti futuri di Katia, innanzitutto ampliare ancora l’azienda, ma c’è anche il rinnovo costante dei vigneti al fine di avere sempre i migliori cloni, ma più in generale puntare ad una totale razionalizzazione di tutte le pratiche aziendali in modo da renderle sempre più sostenibili sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale ed ottenere una qualità sempre migliore.
Le mele come gli asparagi vengono conferiti alla Valentina, mentre l’uva della varietà Chardonnay viene venduta alle Cantine Ferrari come base spumante. Le altre varietà dell’uva: Nosiola, Schiava, Teroldego e Cabertnet Franch vengono tutte vinificate in azienda ed il vino venduto in bottiglia. Anche su questo aspetto Katia è cosciente che si possono apportare dei netti miglioramenti dal punto di vista qualitativo. Da quest’anno è stato vinificato anche una parte delle uve Chardonnay con il quale fra 2-3 anni sarà prodotto il suo primo Trentodoc.
E sul fronte produttivo come sta andando questa annata anomala? “La vendemmia è complessivamente buona, l’uva è molto sana, abbiamo avuto solo qualche problema di acidità per i bianchi base spumante a causa del caldo anomalo, ma nel complesso le cose sono andate bene. Le uve rosse promettono molto bene e per noi è molto importante perché questo ci permette di migliorare la qualità che è uno dei nostri principali obiettivi”.
L’impegno sul fronte ambientale
“La nostra sensibilità ci porta ad avere una grande attenzione sul fronte ambientale, al punto che abbiamo fatto tutto il percorso per arrivare 4 anni fa a certificare biologica tutta l’azienda. Per le viti non abbiamo avuto particolari problemi, prosegue Katia, ma per le mele non è stato facile il passaggio, ma ora siamo soddisfatti e proseguiamo con la scelta del biologico perché siamo convinti che è questo il nostro contributo alla riduzione delle emissioni della Co2 nell’atmosfera. Non possiamo dimenticare che l’impazzimento del clima ha nelle emissioni di sostanze tossiche nell’atmosfera una della cause principali”.
“Io, prosegue, sono innamorata del mio lavoro ed anche i miei amici mi sostengono tantissimo in ogni senso, e questo mi rende felice”. Il suo carattere coraggioso la porta anche ad essere una appassionata scalatrice, quasi tutte le domeniche della buona stagione sono dedicate alle scalate in montagna.