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Una domenica dedicata all’arte dei “carboner”

BONDONE. Fare carbone non è un mestiere ma piuttosto un'arte e domani all'Alpo alla “Festa del Carbonaio” lo si vedrà. Ne sa qualcosa la gente di Baitoni e Bondone che negli anni 50 quella attività l'...



BONDONE. Fare carbone non è un mestiere ma piuttosto un'arte e domani all'Alpo alla “Festa del Carbonaio” lo si vedrà. Ne sa qualcosa la gente di Baitoni e Bondone che negli anni 50 quella attività l'ha praticava quasi su scala industriale. Sulle montagne attorno a Bondone all'epoca lavoravano ininterrottamente da maggio a settembre e magari anche dodici ore al giorno se non di più. In quota di tanto in tanto ricevevano la visita, il conforto e il sacramento della comunione da parte dei compianti parroci don Mansueto Bolognani prima e di don Giuseppe Pellegrini poi. Erano ambedue preti vecchia maniera che indossavano telara e come copricapo il cosiddetto quadrato. La sola differenza era che il primo si spostava alla guida di un Maggiolone e l'altro con le prime 500. Nel frattempo in paese restavano i figlioli per completare il percorso scolastico. Lì in quel casermaggio - colonia di inizio paese l'insegnante Virginia Omicini, sorella di Isidoro che di anni ne ha 91 e che ora vive nella casa di riposo di Storo, faceva da maestra e anche da mamma.

«A distanza di tempo a Bondone non solo c'è un monumento che rievoca quella tradizione, ma in estate a malga Alpo quella procedura viene tuttora rievocata da coloro che a quell'epoca erano coinvolti nella vita famigliare dei carboner» ricorda l'assessora Chiara Cimarolli.

Il compianto fotografo trentino Flavio Faganello e il giornalista Alberto Folgheraiter su “pojat e carboner” hanno dedicato spazi e tante immagini.

Per meglio riprendere le varie sequenze il popolare Flavio a Bondone e nel circondario era stato visto, dotato di più obiettivi, aggirarsi anche verso le 4 di mattina.

E così anche domani su quella altura saranno in tanti a fare da spettatori alla creazione del “pojat”. Ad organizzare saranno coloro che si riconoscono nella Associazione culturale i carboner. Nella circostanza alle 11 nella vicina chiesetta il reverendo arciprete decano don Andrea Fava celebrerà la santa messa alla quale seguirà un pranzo casereccio alla malga sottostante. (a.p.)













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