Quantità ma non qualità per le castagne del 2019
L’associazione del Chiese. Sabato a Riccomassimo la messa di don Fava prima dell’avvio della nuova raccolta. Luzzani: «Vespa cinese sotto controllo, troppi raccoglitori abusivi»
Storo. «La vespa cinese è sotto costante controllo e l'insetto predatorio viene nel contempo tenuto a margine dai castagni. I riscontri di quest'ultimi tre anni sono confortanti». Lo spiega Massimiliano Luzzani che della Associazione Castanicoltori del Chiese, fondata nel 2012 i cui soci sono ora una ottantina, è il presidente. Non più tardi di sabato pomeriggio alcuni di loro si sono ritrovati a Riccomassimo (la piccola frazione di Storo dove quanti vi abitano sono non più di una cinquantina) per partecipare a una messa il cui rito precede di qualche giorno il raccolto che si andrà a fare. A celebrare la funzione, dentro la piccola chiesa di San Carlo Borromeo, il reverendo arciprete don Andrea Fava.
Le previsioni
Per quanto concerne la stagione in corso le previsioni sembrano preannunciare un buon raccolto dal punto di vista della quantità mentre la qualità – dovuta alla carenza di piogge – non si preanuncia proprio al top. «Da quanto emerge – aggiunge Luzzani - castagne e marroni al momento non sembrano avere le dimensioni degli altri anni. La scarsità d'acqua ha sicuramente influito su questo». Il presidente Luzzani parla poi del vivaio allestito dall’'associazione nelle adiacenze del torrente Sorino dove il tutto sta andando al meglio.
«Un’esperienza da sostenere e portare avanti», è quanto invece fa sapere il presidente di Agri 90 Vigilio Giovanelli, nella cui cooperativa sono confluiti 100 quintali di castagne e quest’anno si prevede su superarli. L'ex sindaco di Storo aggiunge poi: «Già domenica prossima in occasione del Festival della Polenta ci sarà esposizione e assaggi delle primizie raccolte in questo periodo dalle parti di Lodrone e rosolate al fuoco».
Un’area vasta
L'area dove le castagne fanno belvedere è quella tra Valdaone e Riccomassimo, Darzo, Lodrone e la zona Fontane alle spalle dell'ex convento dei frati Cappuccini a monte di Condino. Da queste parti, in epoche diverse, i proprietari a turno facevano guardia alle piante. Già prima che venisse chiaro (ore 6) stazionavano sotto e nel circondario onde evitare che i passanti si inchinassero a raccogliere quanto nel corso della notte era sceso dai rami.
Troppi furti
Nella zona alta di Cà Rossa la zona vanta una buona produzione di castagne. I suoi alberi attirano tanti raccoglitori, anche da fuori zona, tant'è che con frequenza ancora prima dell'alba c'è gente che munita di torcia elettrica ha già ripulito il prato. Un grido d’allarme, perché i ladri di castagne sono sempre più assidui, avverte uno dei proprietari.
Anche a Darzo la vigilanza non conosce tregua e lungo le ravvicinate alture, appena sopra il paese, dalle 6 alle 19, c'è sempre allerta con qualcuno che vigila dall'alba all'imbrunire sotto le proprie piante. Proprio per bloccare questo spiacevole fenomeno dei “turisti della castagna”.