Pista ciclabile Darzo-Storo «Hanno dirottato i fondi»
Alex Marini denuncia: «Comune e Comunità volevano comunque solo asfaltare il tratto e collegarlo alla statale, ora sarà finanziato il centro Idroland a Bondone»
STORO. Alex Marini, ex presidente dell'associazione "Più Democrazia in Trentino" è da anni una delle "coscienze critiche" della Valle del Chiese. Marini si batte per dar voce alla società civile sulla trasparenza delle attività pubbliche e sulle scelte strategiche che riguardano la cittadinanza. Uno dei suoi "cavalli di battaglia" è lo sviluppo della mobilità alternativa in Giudicarie, in particolare quella ciclopedonale. A tal proposito Marini sostiene che il previsto completamento della ciclabile delle Giudicarie fra Darzo e Storo sarebbe saltato, e i soldi dirottati su interventi fuori dal Comune di Storo.
Marini, che cosa ha scoperto riguardo alla ciclabile?
Che quanto sostenuto dalle ultime due amministrazioni comunali di Storo e dalla Comunità di Valle delle Giudicarie riguardo al completamento del tratto di ciclabile fra Darzo e Storo è stato disatteso. Esso non ci sarà perché i soldi previsti per realizzarlo verranno indirizzati alla struttura "Idroland" di Bondone. Inoltre ho scoperto che in progettazione non c'era affatto il collegamento promesso ma solo un' asfaltatura della rosta sul Chiese, dal costo di 200 mila euro, una scelta progettuale a mio avviso dannosa.
Si spieghi meglio.
Dalle carte in mio possesso risulta che invece di prevedere il passaggio della ciclabile attraverso l'area ex Baritina, che separa Darzo da Storo, i progetti della Comunità prevedevano un'asfaltatura della rosta sul Chiese, immettendo la ciclabile sulla statale del Caffaro all'altezza di una semicurva fra 2 tratti di rettilineo. La ratifica di una situazione di oggettiva pericolosità. Si sarebbero spesi 200 mila euro per un'asfaltatura inutile e dannosa. Non solo non si completava la ciclabile in sicurezza ma si finiva per rovinare il paesaggio naturale che caratterizza da sempre la rosta sul Chiese. A quanto mi è stato riferito, i costi sono stati ritenuti eccessivi e in una recente conferenza dei sindaci di Valle si è deciso di spostare le risorse disponibili sulla struttura "Idroland" di Bondone.
Allora è un bene sia saltato tutto?
No. Perché si torna al punto di partenza. La ciclabile non verrà completata ma credo anche che i progettisti andranno pagati, per cui si rischia di buttar via 10 mila euro. Tutto questo ritengo fosse evitabile. Sarebbe bastato espropriare una piccola parte dell'area ex Baritina completando l'anello di collegamento della ciclabile e mantenendolo in sicurezza, ma non si è potuto, o voluto fare, di certo rinunciando ad un progetto di asfaltatura inutile e dannoso, le risorse ci sarebbero state.
Si sarebbe potuto fare di meglio?
Si guardino le tempistiche. L'incarico per il tratto in questione è del dicembre 2015 ma solo nell'ottobre 2017 ci si è resi conto che c'erano 2 particelle private da espropriare. Ciò avrebbe imposto di rifare la procedura amministrativa. Un modo di operare che qualche dubbio lo suscita. C'è infine un grave problema di trasparenza. Devo ringraziare la solerzia e la disponibilità del segretario della Comunità di Valle che mi ha permesso di prendere contezza della situazione mettendomi a disposizione la documentazione. Se da privato cittadino avessi dovuto basarmi solo sulle dichiarazioni dei politici locali, non avrei mai potuto conoscere i dettagli di questa vicenda né renderli pubblici.
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