domani sera incontro a storo 

L’Unione Cacciatori punta ai cinghiali

STORO. Anche nel fondovalle del Chiese l’Unione Cacciatori del Trentino sta mettendo piede e raccogliendo adesioni. Da un anno a questa parte al suo interno, da Pieve di Bono a Storo, ne conta una...



STORO. Anche nel fondovalle del Chiese l’Unione Cacciatori del Trentino sta mettendo piede e raccogliendo adesioni. Da un anno a questa parte al suo interno, da Pieve di Bono a Storo, ne conta una trentina se non di più. Alle 20.30 di domani, in municipio a Storo, ci sarà una prima conta utile a sondare gli umori delle doppiette. Referente dell'iniziativa è lo stesso presidente Fiorello Segata di Sardagna, affiancato da Roberto Dalpur di Pomarolo: «Lo scopo dell’iniziativa è farci conoscere, raccogliere adesioni e intraprendere una procedura seria e sostenibile onde ottenere i requisiti, attraverso dei corsi, per dar vita alla caccia al cinghiale di cui la valle del Chiese è ormai da anni considerata invasa. Abilitazione - rimarca Dalpur - che potrebbe essere ottenuta anche nella provincia di Brescia».

L'Unione Cacciatori risulta gemellata con Belluno e conta 24 anni di attività: a tutti gli effetti è considerata antagonista e sorellastra della più consistente Federazione. I soci sono al momento 310 rispetto ai 5 mila che invece può contare l'altra associazione venatoria provinciale. «Come anticipato - spiega il presidente Segata - abbiamo tra l'altro chiesto appoggio alla provincia di Brescia per organizzare il tutto e se le candidature ora pervengono alla nostra sede, ogni cacciatore trentino, indipendentemente dalla sua iscrizione, potrà partecipare. Nelle prossime settimane verranno organizzate analoghe serate ma è dalla valle del Chiese, culla storica del cinghiale, che abbiamo voluto partire, per poter portare cultura, istruzione e conoscenza innovativa, di cui il mondo venatorio trentino si deve assolutamente dotare. La voce del socio deve essere ascoltata». (a.p.)













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