A Madonna di Campiglio 

L’arte mostra mille facce della montagna 

Madonna di campiglio. “Le mille facce della montagna”, potrebbe essere il titolo di un documentario, o di un romanzo, forse di un racconto, ideato da un vulcanico Mario Zanon. In realtà si tratta di...



Madonna di campiglio. “Le mille facce della montagna”, potrebbe essere il titolo di un documentario, o di un romanzo, forse di un racconto, ideato da un vulcanico Mario Zanon. In realtà si tratta di una mostra di artisti locali, che di fatto si traduce nel racconto visivo di come ognuno di questi creativi vive il proprio rapporto con la montagna.

Nel corso dell’inaugurazione, all’interno della galleria d’arte Orler, un giovanissimo Cesare Orler, laureando in storia dell’arte a Ca’ Foscari, si è prodigato in una serie di interviste agli artisti insieme a Giulia Cirillo, anch’essa giovane promessa locale della comunicazione artistica. Ne è nato un siparietto singolare, con un intervistatore abilissimo nello sviscerare gli aspetti più intimi di ogni artista e gli artisti a svelare di loro stessi e della propria produzione simpatici aneddoti di vita vissuta.

Ferruccio Bonapace scultore nel legno ha raccontato del suo incontro con l’orso e del primo premio a Ottawa, in un concorso di scultura su ghiaccio, lavorando al limite della sopravvivenza a 37 gradi sotto zero. Per Daniela Casoni, apprezzatissima decoratrice di Madonna di Campiglio, tutto parte da un’emozione che si fa prima macchia di colore e poi palcoscenico dell’anima. Le linee di ricerca di Matteo Lencioni mescolano il figurativo all’astratto partendo da una fotografia. L’utilizzo della tempera “ad uovo” dei quadri di Andrea Romanello è un messaggio che l’artista lancia al mondo con l’uso dei pigmenti naturali per la salvaguardia della natura. Difficile l’impegno di chi fotografa un paese ancora troppo giovane (100 anni di insediamenti stanziali) secondo Paolo Bisti, il quale è ancora troppo albergopoli e poco comunità viva per condividere emozioni artistiche e stili di vita. Difficile e oltremodo complessa anche la tecnica scultorea di Andrea Viviani che parte dalla lavorazione della ceramica. Assente fisicamente, ma presente con tutta la vivacità dei suoi quadri, Fulvio Cimarolli, notissimo snowborder e animatore colpito da Sla qualche anno fa, nel pieno della sua forma atletica. Dotta e circostanziata l’introduzione della dottoressa Giovanna Recusani, con la descrizione di un quadro di Gottfried Hofer, pittore della corte asburgica, raffigurante il grande vecchio del bosco, intento a prescrivere le leggi della natura. La mostra è aperta fino al 27 luglio, tutti i giorni dalle 16.30 alle 20 alla Sala Cultura di Madonna di Campiglio.E.B.B.













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