Il Centro raccolta zonale resta chiuso nel cassetto
STORO. Il Centro di raccolta zonale (Crz) a Storo? Rinviato a data da destinarsi. Ad annunciarlo sono "Fare" e "Crescere Insieme". Ieri pomeriggio l'opposizione storese ha lanciato il proprio attacco...
STORO. Il Centro di raccolta zonale (Crz) a Storo? Rinviato a data da destinarsi. Ad annunciarlo sono "Fare" e "Crescere Insieme". Ieri pomeriggio l'opposizione storese ha lanciato il proprio attacco tramite Internet mettendo nel mirino le dichiarazioni dell'assessore Poletti, che aveva previsto la possibile riapertura del Crz a Storo entro gennaio. Così non è stato e l'opposizione non si è lasciata sfuggire l'occasione per presentare a Poletti il conto delle sue dichiarazioni. «Trascorsi una decina di giorni - scrivono i membri di "Fare" e "Crescere Insieme"- ci siamo rivolti agli uffici provinciali competenti che ci hanno detto che la pratica era stata respinta dall’Appa per mancanza di requisiti. E’ un vero peccato che, ancora una volta, l’assessore Poletti si sia accontentato di dare la notizia dell’imminente apertura e non quella della bocciatura di Appa al progetto con conseguente slittamento dei tempi (si parla di mesi o addirittura anni). Se un amministratore dice che riapre il Crz entro un mese ci si immagina che abbia almeno controllato che ci siano tutte le autorizzazioni necessarie e non che scopra in seguito che mancano “solo” qualche centinaio di migliaio di euro di lavori per renderlo a norma secondo le leggi provinciali. Non è la prima volta che l’assessore fa annunci-spot che non ritiene poi di correggere quando i proclami non hanno seguito».
Luigino Mongera del Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della Provincia spiega che «non è stato dato un parere negativo. La Comunità delle Giudicarie ci ha presentato una richiesta di autorizzazione per convertire il Crm di Storo in Crz, come da previsione da piano provinciale gestione rifiuti. Abbiamo sospeso la pratica perché per rilasciare l'autorizzazione servono degli interventi strutturali che permettano l'accesso alle attività d'impresa per il conferimento di alcune tipologie di rifiuti che richiedono disponibilità di spazio e manovrabilità dei mezzi pesanti. Si parla di aggiungere tettoie e rampe carrabili per lo scarico dall'alto dei rifiuti speciali delle aziende».
Giorgio Butterini, presidente della Comunità di valle precisa come si potrà sbloccare la pratica. «A fine anno sono state raccolte le adesioni di aziende del Comune di Storo per sollecitare la riapertura del Crz ed è stata istruita la pratica relativa. La Provincia ha risposto raccomandandoci degli interventi per poter procedere. Il costo è ancora da definire con precisione ma si va dai 150 ai 200 mila euro. Si tratta di un investimento non banale e per tanto mi pare necessario ampliare il discorso oltre ai confini di Storo, allargando la richiesta di adesione anche a ditte dei Comuni vicini. Non sto dicendo che se interessasse solo a Storo la cosa non si farà ma che a questo punto dell'iter è doveroso verificare interesse e disponibilità di tutto il territorio per poter giustificare meglio un esborso notevole da parte della Comunità».