EscoBim, motore vitale in Val del Chiese
Il presidente Franco Panelatti spiega la “società di servizi” del Bim. Voce principale di bilancio la centralina ex Maffei
BORGO CHIESE. Con circa 65 milioni di spese previste sul triennio 2017-2019, il Bim del Chiese è uno dei motori economici principali per tutta la Valle del Chiese. Se tutti conoscono il Bim, meno nota è la sua controllata, "EscoBim e Comuni del Chiese Spa", che sta acquisendo un peso sempre maggiore in valle, dove la si vorrebbe far diventare un vero e proprio centro di coordinamento per gli interventi dei Comuni. Per saperne di più ci siamo rivolti al suo presidente, Franco Panelatti.
Presidente, che cos'è e cosa fa EscoBim?
EscoBim è una società “in house” nata nel 2015 che si occupa di servizi pubblici locali e di compiere attività strumentali per conto degli enti soci. È una Spa pubblica, il cui socio di maggioranza è il Bim del Chiese con una quota del 92% circa, cui si affiancano i 7 Comuni della Valle del Chiese e le 3 Apsp locali. EscoBim è partita occupandosi di impianti energetici ma al variare della normativa ha iniziato a svolgere anche interventi a favore dei Comuni.
Quali sono le attività più rilevanti di EscoBim?
La gestione del centro "Acquaclub" per conto del Comune di Borgo Chiese per cui stiamo anche gestendo il teleriscaldamento. Sempre a tema teleriscaldamento stiamo completando l'impianto di Valdaone, attualmente alla fase dei collaudi. Se si parla di attività strumentali, i Comuni vengono da noi e propongono delle attività che gli servono. Noi disponiamo un’offerta e se tutto va bene stipuliamo convenzioni. A questo punto si parte con le iniziative richieste, su cui EscoBim applica una percentuale fissa del 10%. In generale nel mese di ottobre 2017 abbiamo firmato 29 nuove convenzioni che stiamo portando avanti.
Quali sono le entrate principali di Esco Bim?
Il bilancio ha come voce principale in ingresso i ricavi della vendita dell'energia sulla centralina ex Maffei posta sul Rio Santa Barbara a Darzo. Oltre a questo le entrate derivano dai rimborsi dei Comuni sulle attività strumentali svolte per loro. Per la centrale sul Rio Santa Barbara le cifre variano a seconda dell'anno ma si va dal 600 agli 800 mila euro di guadagno.
Cosa serve ad EscoBim per crescere?
EscoBim è una società di servizi. Dare solo iniziative strumentali non da continuità e non permette di generare know-how. Bisognerebbe che i Comuni decidessero di concentrare tutte le attività di servizi verso di noi. È un processo su cui si sta lavorando. Un esempio in questo senso viene da Storo, che l'anno scorso ha firmato una convenzione con noi per la gestione di tutte le centrali termiche, se lo facessero anche tutti gli altri Comuni allora EscoBim si potrebbe strutturare in quella direzione.
Rapporto con Geas. Novità?
Siamo in una fase transitoria fino al 2021, ma per ora sembra che le partecipazioni in Geas ed EscoBim possano coesistere. Né noi né loro abbiamo intenzione di fare le stesse cose. Ci sono svariati scenari, o creare una rete di imprese con le 2 società separate che collaborano fra di loro scambiandosi risorse umane e tecniche, oppure dar vita ad una holding, o ancora pensare ad un processo di fusione. Diciamo che al momento si sta vagliando quale sia la migliore soluzione possibile.