Atti vandalici a Storo, la dura condanna dell’Anpi
Valle del chiese. Continuano a far discutere gli atti vandalici a danno dell'installazione realizzata dai ragazzi del Gruppo Adolescenti dell'oratorio di Storo per fare da monito contro l'intolleranza...
Valle del chiese. Continuano a far discutere gli atti vandalici a danno dell'installazione realizzata dai ragazzi del Gruppo Adolescenti dell'oratorio di Storo per fare da monito contro l'intolleranza e sottolineare il tema delle libertà negate. Dopo l'amministrazione comunale di Storo, anche la sezione dell'Anpi Valli Giudicarie - Adamello Collini prende posizione per condannare il gesto e propone un incontro ai giovani del Gruppo Adolescenti.
I fatti sono ormai tristemente noti. A Storo nella notte fra il 28 e il 29 dicembre qualcuno ha imbrattato l'installazione posta nei pressi del monumento ai caduti di tutte le guerre sovrapponendo alla scritta “arbeit macht frei” quella “gulag”. Un fatto che ha indotto la sezione Anpi Valli Giudicarie - Adamello Collini a diramare una nota di condanna.
«Ancora una volta un episodio di intolleranza e di vandalismo accaduto nella nostra zona - scrivono gli iscritti giudicariesi dell’Anpi - oggetto del volgare oltraggio alcuni cartelli realizzati da un gruppo di giovani dell’oratorio sul tema dei campi di sterminio. La sezione Anpi – Valli Giudicarie Adamello Collini stigmatizza il continuo ripetersi di episodi che vogliono cancellare o comunque sminuire le più brutte pagine della nostra storia che hanno segnato di sangue e di violenza sopraffattrice il cosiddetto secolo breve. A questo proposito richiama l’attenzione delle forze politiche democratiche, delle istituzioni e in generale di ogni cittadino che abbia a cuore il supremo valore della libertà e della democrazia, a vigilare e ad impegnarsi perché certe ideologie portatrici di violenza e di razzismo non abbiano a prosperare e contaminare la nostra cultura. Si rende anche disponibile ad incontrare il gruppo di giovani dell’oratorio per dialogare sui temi dell’antifascismo e dei valori espressi dalla nostra carta costituzionale, nata dalla Resistenza. Non si devono sottovalutare segnali come questi - concludono gli iscritti Anpi-, perché la libertà non ci è data una volta per sempre, ma va continuamente conquistata e difesa». S.M.