Accordo sottoscritto, è nata una nuova grande Cassa Rurale  

La firma. La sede della Comunità di valle a Tione ha ospitato la firma tra i vertici della “Giudicarie Valsabbia e Paganella”  e della “Adamello” sul documento che dà il via libera alla fusione che avverrà in maggio. Ma non c’è ancora il nome


Walter Facchinelli


Tione, La Comunità delle Giudicarie è stata “la casa” dove i presidenti Fabrizia Caola di Cassa Rurale Adamello e Andrea Armanini della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia e Paganella hanno firmato il protocollo di fusione per far nascere un’unica Cassa Rurale. Al loro fianco i rispettivi direttori generali Marco Mariotti e Davide Donati, in sala il presidente della Comunità di Valle Giorgio Butterini e Luigi Olivieri.

I tempi

A metà dicembre c’è il progetto industriale, poco dopo parte il percorso autorizzativo di Cassa Centrale Banca e dal primo gennaio 2020 «tutte le iniziative saranno come una Cassa unica». A febbraio 2020 si tengono le assemblee territoriali per giungere all’assemblea di fusione il 20 maggio, la decorrenza della nuova Cassa è dal primo luglio e l’assemblea elettiva a inizio ottobre. La fusione è «coraggio di anticipare i tempi, fare una scelta strategica di visione e creare valore per tutti». La nuova realtà bancaria cooperativa, ha detto da Fabrizia Caola «usciti dalla recente fusione, si poniamo questo ulteriore impegno di aggregazione e l’abbiamo ragionato fin da subito con “La Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia e Paganella”». Entrambe «ci identifichiamo nel territorio delle Giudicarie e abbiamo raggiunto ottimi risultati economici» con 34 sovrapposizioni delle zone di competenza. Tutte e due «rispecchiano il modo di essere Cassa Rurale e non una banca, rimanendo vicini a soci e territorio». Andrea Armanini, presidente dell’incorporante, ha detto «questo progetto ha l’obiettivo di guardare al futuro e ragiona sulle prospettive oggi ottime, ma tra qualche anno impegnative e superabili solo se faremo delle azioni per migliorarci». Armanini ha detto «solo se strutturati in una visione più ampia saremo protagonisti».

Le caratteristiche

I due direttori Mariotti e Donati hanno illustrato la nuova Cassa Rurale che si estende per 140 chilometri da Gavardo a Campiglio e Mezzolombardo. Tutto nasce dalla convinzione che «le nostre Comunità hanno bisogno di una “sola” Cassa Rurale», che sostiene lo sviluppo delle imprese, affiancandole nelle sfide competitive dell’economia globale, sappia gestire e sostenere il risparmio delle famiglie. Senza dimenticare di «dare opportunità ai giovani per restare nelle nostre comunità pur essendo “cittadini del mondo”». I presenti hanno sottolineato la necessità di mantenere e rafforzare i principi mutualistici, gli aspetti sociali e culturali delle Comunità, coinvolgendo i soci.

Nome cercasi

Tecnicamente la nuova Cassa, dal nome tutto da inventare, parte il primo luglio 2020, avrà sede a Tione «luogo baricentrico per tutti». Per la governance, le idee sono chiare e la condivisione è stata massima. Il primo consiglio in carica 2,5 anni vede 11 consiglieri «4 della Cassa Giudicarie, 1 Saone, 1 Pinzolo, 1 val Rendena, 1 Adamello-Brenta e 3 liberi», a regime i consiglieri scenderanno a nove «1 Rendena, 1 Busa Tione, 1 Giudicarie esteriori/Paganella, 1 Chiese e Bagolino, 1 Valsabbia e 4 senza vincoli territoriali». Sulla governance il protocollo prevede «la presidenza all’ex-Adamello, 2 vicepresidenti, il Vicario in rappresentanza della Cassa Rurale Giudicarie, a regine la nomina è dell’assemblea». Il Collegio sindacale «almeno un sindaco effettivo e un sindaco supplente per ogni Cassa, il presidente viene dall’Adamello». Sulla direzione pende «il parere obbligatorio, vincolante e preventivo di Cassa Centrale», entrambi i direttori generali Marco Mariotti e Davide Donati «coloro che hanno dato convintamente l’incipit a questo percorso», si sono dichiarati disposti a essere «direttore o vice» uno dell’altro.













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