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Funzione pubblica Cgil, Alberto Bellini nuovo segretario: «Sanità, serve un piano di assunzioni straordinario»

Prende il posto di Luigi Diaspro. Focus anche sul terzo settore ed in particolare sui lavoratori dei servizi educativi, del sistema culturale e museale e dell’accoglienza



TRENTO. E’ Alberto Bellini il nuovo segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil. Bellini, eletto oggi (13 dicembre) dall’assemblea generale della categoria, riceve il testimone da Luigi Diaspro che ha guidato la Funzione pubblica da ottobre 2018. All'incontro ha partecipato anche Mauro Puglia della segreteria nazionale della Funzione Pubblica Cgil.

Funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Trento, Bellini entra in Fp nel 2022 a scavalco con la Fp Alto Adige, con delega sulle funzioni centrali. Dal 2023 si impegna a tempo pieno nel sindacato, diventando componente di segreteria con delega sui settori PAT, scuole musicali, scuole materne.

La segreteria di Bellini si pone in continuità con il lavoro portato avanti da Diaspro. Nella sua relazione programmatica il neo segretario ha indicato alcune priorità a partire dalla valorizzazione del personale del sistema pubblico, le cui competenze non sono sufficientemente riconosciute né sul piano professionale né su quello delle retribuzioni, eppure rappresentano un pilastro fondamentale per il funzionamento dell’Autonomia e per l’erogazione dei servizi ai cittadini.

Altro punto centrale la sanità pubblica. Il settore ha urgente bisogno di risposte sia sul piano dell’accesso alle cure con un piano straordinario di assunzioni di personale che risponda ai bisogni dei cittadini, sia sul personale oggi in essere che va adeguatamente valorizzato, anche per arginare la perdita di risorse umane.

Bellini ha posto l’accento anche sul terzo settore, ed in particolare sulle lavoratici e i lavoratori dei servizi educativi, del sistema culturale e museale e dell’accoglienza. Settori oggetto di scelte politiche ondivaghe e in cui operano figure professionali con competenze elevate, non riconosciute e spesso schiacciate dal precariato, imposto dagli sistema degli appalti.

Infine un passaggio sulla legalità, anche alla luce del quadro emerso dall’ultima inchiesta giudiziaria. Bellini ha sottolineato che il Trentino il sistema è sostanzialmente sano e anche per questo non ha sufficienti anticorpi. “E’ necessario tenere alta l’attenzione e allo stesso tempo usare tutti gli strumenti di controllo di cui le amministrazione dispongono e che potrebbero prevenire queste situazioni, ma che troppo spesso sono ritenute un appesantimento burocratico o, addirittura, una limitazione della libertà di amministrazione. Non è così. Possono, invece, fungere da importanti argini a commistioni che spingono l’interesse privato a prevalere su quello pubblico”.

In conclusione Bellini si è soffermato sull’organizzazione interna della categoria sottolineando la volontà di valorizzare la componente femminile che rappresenta la maggioranza dell’assemblea e degli iscritti.













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