Fugatti, le proposte sul Brennero abbiano criteri di ragionevolezza
«Intensificati rapporti con ministero e categorie produttive»
TRENTO. «Ogni misura limitativa deve poggiare su criteri di ragionevolezza». Lo afferma il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti in riferimento alle proposte di 'dosaggio tir' sull'autostrada del Brennero del suo omologo altoatesino Arno Kompatscher. «In queste ultime settimane - dice Fugatti all'ANSA - abbiamo intensificato i rapporti con il ministero, oltre che con le categorie produttive, per cercare una chiave di lettura plausibile e ragionevole dei divieti di transito ai tir su suolo austriaco, introdotti per ancora più categorie merceologiche a partire dallo scorso 1 gennaio. Il principio che crediamo debba essere permanentemente applicato e difeso è quello che ogni limitazione alla circolazione delle persone e delle merci, come in questo caso, può soffrire alcune eccezioni solo in presenza di un motivato interesse pubblico, ma naturalmente avendo a disposizione alternative sostenibili per coloro che ricevono limitazioni dei divieti. Sono le considerazioni a cui giunse anche l'Unione Europea e la Corte di giustizia nel 2011 in occasione di una precedente sottoposizione al vaglio di legittimità di iniziative di divieto austriache».
«Se è vero che in A22 - aggiunge il presidente trentino - il 46% degli inquinanti è prodotto dai veicoli leggeri e quello attribuibile ai veicoli pesanti si attesta sul 36% e se è vero che la limitazione di velocità produce una diminuzione degli inquinanti di gran lunga superiore alla diminuzione cui ambisce l'Austria con i divieti settoriali, meno del 5%, ecco che vi è spazio per ragionare sulla valenza dei divieti unilaterali e su alternative migliori e meno impattanti». Come fa presente Fugatti, «nelle recenti interlocuzioni che abbiamo avuto con le categorie è emerso che il gap di costo oggi esistente tra trasporto su strada e trasporto su ferro si aggira sull'euro a chilometro, che non è sufficientemente compensato dagli aiuti (che pure la Provincia di Trento e anche quella di Bolzano hanno attivato). E se per trasporto su lunghe tratte l'alternativa ferroviaria consente economie di scala è chiaro che per percorsi di breve raggio, che interessano particolarmente le categorie della autotrasporto trentino, la penalizzazione economica risulta pesante». Il governatore trentino ribadisce: «Non si contestano, quindi i divieti in sé come misura per avere un ambiente migliore, profilo a cui tutti dobbiamo tendere, ma ciò che va messo in discussione è la natura dei divieti, essendo oggi unilateralmente applicati, con una forte penalizzazione delle categorie dell'autotrasporto locale rispetto agli autotrasportatori tirolesi che non soffrono i divieti». «Il principio fondamentale è quello della sostenibilità economica e della gradualità delle misure, che passa attraverso il completamento del Tunnel di base del Brennero ed anche dalla predisposizione di strumenti collaterali, come l'investimento che stiamo finanziando presso l'interporto di Trento per ridurre la durata delle operazioni di carico e scarico delle merci», conclude Fugatti.