Vandali al bivacco del Ctg Caurla: «Un gesto ignobile»

Predazzo. Il bivacco sulla Forcella di Valmaggiore del Ctg Lusia è stato vandalizzato subendo danni anche ingenti. Ne dà notizia, arrabbiata e delusa, Teresa Caurla, da oltre un decennio presidente...



Predazzo. Il bivacco sulla Forcella di Valmaggiore del Ctg Lusia è stato vandalizzato subendo danni anche ingenti. Ne dà notizia, arrabbiata e delusa, Teresa Caurla, da oltre un decennio presidente dell’associazione che il bivacco l’ha costruito nel 1974, in ricordo di Paolo e Nicola, due ragazzi di Predazzo deceduti sul Gruppo del Sella il 30 giugno di quello stesso anno. Il bivacco è poi stato oggetto di ricostruzione nel 2011 sempre da parte dei volontari del Ctg Lusia.

«L’idea che ogni anno - scrive Caurla - si dedichi tempo, denaro ed energie al mantenimento della struttura, con giornate per le pulizie, giornate per taglio e trasporto legna per tutti gli escursionisti che ne avessero bisogno e poi essere premiati con questi episodi mi fa cadere le braccia! Forse non c’è stata cattiveria in quel gesto ma solo l’intenzione, evidentemente maldestra, di entrare per cercare riparo. Fosse stato così, però, bastava una telefonata di scuse e spiegazioni per calmare le acque. Invece niente».

Indipendentemente dalle motivazioni, i danni al bivacco sono comunque consistenti: una finestra divelta che ha lasciato passare neve e ghiaccio e dentro sporcizia, mozziconi di sigaretta (pericolosissimi) e il totale esaurimento della legna a disposizione.

«Arrivare a duemila metri per arrecare danno ad un rifugio aggiunge la presidente - è pura follia; significa offendere la montagna e chi, con fatica e sacrifici, vi abita e lavora. Si tratta di un gesto ignobile, chi lo ha commesso dovrà risponderne alla sua coscienza per sempre. Voglio con l'occasione ringraziare pubblicamente gli escursionisti seri, come quelli che prontamente ci hanno segnalato i danni. Il Bivacco Paolo e Nicola superà anche questo momento».

Sui social sono bastate poche ore dalla diffusione della notizia per scatenare la solidarietà degli appassionati di montagna.















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