cavalese 

Teleriscaldamento, i dubbi di Cia 

Il consigliere di Agire paventa l’ipotesi di concorrenza sleale


di Luciano Chinetti


CAVALESE. In questi giorni il consigliere provinciale Claudio Cia della lista Agire ha presentato una specifica interrogazione al presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti paventando l’ipotesi di concorrenza sleale attuata della società del teleriscaldamento di Cavalese che in un’area destinata ad attrezzature e servizi avrebbe costruito un’azienda per la produzione di pellet. «Secondo il vigente piano regolatore - sostiene il consigliere provinciale Claudio Cia - è ammesso solamente la presenza degli edifici civili. Non è consentita la presenza di fabbricati accessori». Il Consiglio comunale ha provveduto per altro ad approvare la variante in deroga. Dal verbale della seduta del consiglio comunale di data 29 settembre 2015 - sottolinea Claudio Cia - si legge che la delibera prevede la concessione in deroga per lo stoccaggio e questa non può essere distolta». Il Sindaco recita inoltre in risposta a un consigliere che: «Se poi Bioenergia venderà o userà totalmente per la produzione propria questo materiale compattato, questa è una scelta che in questo momento non mi tange, perché in questo momento come pubblico amministratore sono chiamato solamente a rispondere se è giusto concedere o meno questo tipo di deroga per la copertura. I problemi me li porrò successivamente, nel caso in cui ci sarà una concorrenza sleale. In più punti venne sollevato il dubbio sul fatto che un’azienda con caldaie a cippato si mettesse a produrre pellet per autoconsumo, ma sia il Sindaco che il Consigliere delegato, scongiurarono il tutto. Ad oggi è noto a tutti, come anche pubblicizzato sul sito stesso dell’azienda, che Bioenergia Fiemme produca anche pellet, con marchio “Fiemme Pellet”, per immetterli sul mercato».

Nell’interrogazione il consigliere di Agire, Claudio Cia, chiede pertanto come si giustifica che un terreno venduto dal Comune e dato dallo stesso in concessione venga poi trasformato da zona servizi a zona produttiva senza che la pubblica amministrazione intervenga? Sempre Cia chiede anche se sono stati versarti gli oneri di urbanizzazione al comune e se non ritenga che la produzione e di pellet in quella zona con altra destinazione d’uso e quindi pagata meno costituisca una concorrenza sleale nei con fronti delle aziende che invece hanno dovuto comperare terreni produttivi e pagare gli oneri di urbanizzazione per esercitare l’attività commerciale. Il consigliere Cia infine vuole sapere anche se la Provincia ha destinato risorse per la realizzazione dell’impianto di teleriscaldamento a biomassa e in tal caso indicarne il corrispettivo.

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