Società, economia e territorio per la Val di Fassa del futuro
Campitello. Tenere uniti società, economia e territorio, non vivere di rendita, ma immaginare una Valle di Fassa del futuro investendo intelligenza, passione e risorse in maniera corale. Perseguire...
Campitello. Tenere uniti società, economia e territorio, non vivere di rendita, ma immaginare una Valle di Fassa del futuro investendo intelligenza, passione e risorse in maniera corale. Perseguire in ogni azione la sostenibilità che non è moda, ma necessità. Proposte di grande interesse sono emerse nella sala riunioni della Cassa rurale Dolomiti durante l'incontro “Globallocal – uno sguardo sulla valle e sul futuro” moderato da Andrea Rizzi per il “Grop di Joegn” dell'Union Autonomista Ladina. A confronto Alessia Debertol organizzatrice di eventi a Cortina d'Ampezzo, Gabriele Bernard studente al Rainerum di Bolzano e leader del movimento Friday for Future, Matteo Ploner docente associato alla Facoltà di Economia in Trento e Danilo Pederiva, ingegnere di Alperia (Bolzano) impegnato nella realizzazione di reti a fibra ottica. Questi brillanti giovani uniscono l'amore per la loro valle con l'entusiasmo di guardare oltre le montagne che li hanno visti crescere.
Alessia Debertol, maturata all'interno di forze di volontariato, ha sottolineato l'importanza del capitale sociale della Valle di Fassa che si esprime con la presenza di forte componente associativa. «E' una eredità – ha detto – che va valorizzata e promossa». Il giovane Gabriele Bernard, appassionato di musica e di partecipazione civile, ha cancellato molti preconcetti sui giovani d'oggi testimoniando impegno e ottimismo. Matteo Ploner ha messo a disposizione le sue competenze economiche per indicare la strada futura alla valle. «Bisogna tenere assieme società, economia e territorio», ha sottolineato il docente universitario. «La nostra economia non può essere delocalizzata avendo come punto di forza il territorio. Ci sarà nel prossimo futuro più competizione che si può vincere soltanto con la coesione sociale, gli investimenti e riducendo il consumo di territorio». Danilo Pederiva ha parlato delle infrastrutture informatiche basate su fibra in grado di offrire forti ricadute nell'ambito turistico. Attraverso le testimonianze vive dei relatori è emersa l'immagine di una Valle di Fassa ripiegata su se stessa, impigrita dai successi trascorsi e incapace di immaginare il futuro. L'augurio in sala è stato quello di avere ancora tanti giovani capaci di guardare lontano ma anche pronti a tornare in valle per dare un contributo nuovo, innovativo e forte per una politica che non insegue i problemi ma li anticipa. G.B.