Pozza, si è spento a 91 anni l’ex sindaco Otto “de la Rosa”
Oggi alle 14.30 il funerale di Florian, uomo Dc, fondatore dell’Unione provinciale dei vigili del fuoco e della Buffaure
POZZA. Una vita per la sua famiglia e per la sua comunità. Un precursore dello sviluppo economico della val di Fassa. Un cattolico fervente. Oggi, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale, le tante persone che lo hanno conosciuto, apprezzato come uomo e amministratore pubblico, lo saluteranno, per il suo ultimo viaggio terreno. A 91 anni, due giorni fa, si è spento Otto Florian “de la Rosa”, nella sua abitazione di Pozza. Lo piangono - si legge nell’epigrafe funebre - le figlie Carla con Marco, Mirella (sorastant dell’Istituto Ladino) e Lorenza con il marito Beppe (Detomas, consigliere provinciale della Ual), gli amati nipoti e i parenti tutti.
Otto Florian era sposato con Annetta Zulian. Insieme hanno gestito l’Hotel Trento, fra le cui mura Otto ha pensato la Pozza degli anni Duemila. Un vip, come si direbbe oggi. Una persona molto importante, che ha dato tantissimo alla sua comunità. Ha creato le fondamenta per farla diventare una “perla” del nostro Trentino. Falegname per lavoro e per diletto, ha creduto per primo alle potenzialità turistiche di Pozza, fondando la società di impianti Buffaure, investendo il suo tempo libero nella sua passione per i vigili del fuoco. «Lo zio Otto, infatti, è uno dei fondatori dell’Unione provinciale dei vigili del fuoco volontari, era l’ultimo dei fondatori della famosa riunione del bar degli Specchi, nel 1955, a Trento», racconta il nipote Giancarlo Pederiva, oggi ispettore dei vigili del fuoco di Pozza. Otto Florian è stato prima comandante dei vigili del fuoco locale, quindi ispettore dal 1956 fino alla 1991, «quando, per limiti di età, ha dovuto abbandonare il corpo».
Non solo società Buffaure (fin dalla fondazione per anni è stato il suo caposervizio, l’attuale presidente) e vigili del fuoco. Ma anche vita amministrativa. Sempre in prima persona. A cavallo dagli anni Sessanta e Settanta come sindaco, per alcune legislature, per la “sua” Democrazia Cristiana, ricorda il suocero Beppe Detomas. «Uomo di chiesa, dalla fede incrollabile, andava ogni mattina a messa, prima con la moglie poi da solo - racconta Detomas - ha vissuto in prima persona il travaglio del passaggio dalla povertà della gioventù al boom economico, credendo nello sviluppo turistico di Pozza. Un uomo d’altri tempi, dedicato alla sua famiglia ma anche al suo paese. Un’istituzione di Pozza». Oggi, dalle 14.30, il suo funerale. (n.f.)