«Lupo, convivere è possibile»
Predazzo, indicazioni dalla sessione forestale: per l’uomo niente pericoli ma le greggi vanno custodite
PREDAZZO. Il lupo è stato, immancabilmente, ancora una volta al centro dell’attenzione della sessione forestale di Predazzo che si è tenuta venerdì pomeriggio alla presenza dell’assessore alle foreste Giovanni Aderenti, del dirigente del Distretto forestale di Fiemme e Fassa Bruno Crosignani, del dottor Ruggero Bolognani estensore del Piano forestale del regolano del Feudo Alberto Felicetti e di cacciatori, pescatori, custodi forestali e cittadini variamente interessati. Il lupo è un problema? Ni, è stata in qualche modo la risposta emersa dalla sessione forestale di Predazzo. Nel senso che, come ha sottolineato Crosignani, leggendo anche le raccomandazioni diffuse dal Comune di Canazei, si tratta di adottare dei criteri di convivenza. Che con il lupo ci si debba abituare a convivere, pare cosa assodata: 6/7 esemplari in alta val di Fassa, 2 nella zona di S. Pellegrino/Viezzena con 40 ovini attaccati e 97 dispersi (ma tutti di greggi non custoditi) e 40 bovini, sono i numeri della presenza del lupo in Fiemme e Fassa.
Con la Magnifica Comunità e l’associazione Malghe e pascoli si sta pensando di realizzare dei recinti fissi dove rifugiare vitelli e vacche gravide, ha ricordato Crosignani, che ha peraltro ribadito come l’unica autorizzazione d’intervento della forestale sia, per ora, quella di sparare proiettili di gomma per spaventarli qualora si avvicinino all’abitato. Con l’unico scopo di ridurre l’allarme sociale, insomma la paura di qualche cittadino, ma non quello di tenerli lontani dai pascoli. Per l’uomo invece? Nessuna paura. Il lupo fugge atavicamente dagli umani, prima ancora che si riesca a vederlo, ma la prudenza non è mai troppa anche se da 200 anni non ci sono casi di attacchi all’uomo. «È possibile comunque che il predatore si faccia vedere anche dalle nostre parti - ha commentato Crosignani - in località Zaluna ci sono parecchi mufloni, gli stessi diffusi a Canazei, dove qualcuno pare ne abbia visto uno rincorso da un lupo». Che dire? Come con l’orso non agitarsi, non correre, non avvicinarsi e allontanarsi pian piano. Piccole regole per i cittadini. E per i pastori? Custodire le greggi. Per ora pare non ci sia davvero altro da fare.
A proposito di fauna Micaela Valentino, per conto dell’associazione cacciatori, ha ricordato come la zona del monte Mulat sia un’area del bramito e veda accumularsi i cervi stanziali, con qualche problema per gli automobilisti. Crosignani ha assicurato che sarà aumentata la segnalazione luminosa, non essendoci molte altre soluzioni. Se non - ha commentato, introducendo l’argomento - i predatori, come il lupo che contribuisce a disperdere la fauna selvatica e può migliorare la distribuzione spaziale degli animali. Insomma, un effetto positivo fra i tanti problematici che crea il canide più discusso di questi tempi anche in valle.
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