Istituto culturale ladino alla Provincia? I dubbi del Consei

Pozza. «Perplessità sul passaggio dell’Istituto Culturale Ladino al Comun General. A chi giova?». La domanda, quasi retorica, arriva dal presidente Fernando Brunal, che parla a nome del Consei dell’Un...



Pozza. «Perplessità sul passaggio dell’Istituto Culturale Ladino al Comun General. A chi giova?». La domanda, quasi retorica, arriva dal presidente Fernando Brunal, che parla a nome del Consei dell’Union di Ladins de Fascia.

«La proposta del Consigliere provinciale Luca Guglielmi di promuovere un disegno di legge per il passaggio della gestione dell’Istituto Culturale Ladino dalla Provincia al Comun General de Fascia, ha destato perplessità e preoccupazione nell’Union di Ladins de Fascia, che ha trattato l’argomento all’interno del suo Consiglio - riferisce Brunal - Prima di tutto riteniamo che i cambiamenti che riguardano istituzioni importanti per la nostra valle come l’Istituto Culturale Ladino, che da oltre 40 anni svolge un ruolo prezioso per la difesa e lo sviluppo della lingua e dell’identità ladina, dovrebbero essere proposti, discussi e concordati a monte all’interno di questa stessa istituzione, tenendo conto dell’esperienza di chi vi opera da anni con competenza e passione e ascoltando chi, come l’Union di Ladins, ha combattuto la battaglia politica affinché questo Istituto potesse nascere. Non si tratta di una questione di autonomia o di controllo politico: l’Istituto Culturale Ladino ha una Commissione culturale che deve garantirne indipendenza e rigore scientifico e un Consiglio di Amministrazione che svolge il doveroso controllo politico-amministrativo ed è già espressione delle istituzioni e degli equilibri politici della valle».

«Il problema è invece molto più concreto: a chi giova questo passaggio? Non giova all’Istituto Culturale Ladino, che sottoposto a un Ente più piccolo rischia di vedere rallentata e penalizzata la sua attività, ma neppure al Comun General - spiega ancora il presidente del Consei -, che verrebbe investito di un oneroso peso burocratico e gestionale pur non avendo una struttura in grado di rispondere ai problemi sempre più complessi riguardanti il personale o gli appalti. Inoltre essendo il CGF un Ente senza finanze proprie, si creerebbe un ulteriore passaggio con ritardi nel trasferimento delle risorse finanziarie».

««Peraltro anche il Comun General negli ultimi anni ha scelto di delegare alla Provincia gli appalti che avrebbe potuto gestire direttamente, ma con difficoltà. Ci sono competenze ben più importanti e strategiche per la valle, che la gestione amministrativa dell’Istituto Culturale Ladino - illustra ancora Brunel - Inoltre non risulta che l Comun General abbia avanzato richieste riguardo all’Istituto Culturale Ladino e questo argomento non è mai stato trattato nel suo Consei General. È stata invece approvata la costituzione di una Commissione paritetica che ha proprio il compito di programmare i passaggi di competenze dalla Provincia e dai Comuni al Comun General: affrettare la scrittura di un disegno di legge sul passaggio dell’Istituto Culturale Ladino significherebbe limitare il ruolo e il lavoro di suddetta Commissione».

«Per tutti questi motivi, riteniamo che proporre in maniera affrettata un disegno di legge su questo tema sia un errore, che rischia di creare fratture che possono danneggiare l’Istituto Culturale Ladino e l’intera comunità di Fassa - conclude Fernando Brunal -. È un passaggio che deve essere gestito in maniera attenta e responsabile e in accordo col territorio, e non usato strumentalmente per altri fini».













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