CALCIO

Europei, il derby sudtirolese e il dilemma degli italo-austriaci

Il tifo transfrontaliero in Alto Adige ha una caratterizzazione particolare (foto Ansa)


di Stefan Wallisch


BOLZANO. L'Alto Adige è il ponte tra Italia e Austria, terra nella quale la partita tra la squadra di Roberto Mancini e quella di Franco Foda viene seguita con particolare attenzione, non solo perché l'outsider sfida il candidato al titolo europeo, ovvero Davide contro Golia. Anche se i sudtirolesi sono storicamente legati all'Austria molti tifano Germania. Il vero derby altoatesino sarebbe infatti Italia-Germania, ma anche la partita di sabato scalda ovviamente gli animi. La tifoseria in Provincia di Bolzano comunque non è divisa nettamente tra gruppi linguistici. E' vero che il Bayern Monaco può contare su fan club anche nei più remoti paesini di montagna, ma non pochi sudtirolesi sostengono la nazionale italiana, come per esempio il governatore Arno Kompatscher.

Gli altoatesini di lingua italiana sono invece 'azzurrissimi', lo testimoniano i pittoreschi caroselli post-partita in piazza Vittoria a Bolzano. Poi c'è il dilemma degli italo-austriaci. Ci sono domande indiscrete che non andrebbero mai poste, come per esempio chiedere a un bambino se vuole più bene a mamma oppure a papà. Lo stesso vale per chi è cresciuto con madre italiana e padre austriaco: non si risponde volentieri al quesito del tifo. Figli di due nazioni, due lingue e due culture imparano da piccoli a scegliere il meglio di entrambi i mondi.

Così capita che l'italo-austriaco opta per un tifo 'stagionale', che potrebbe anche essere definito 'opportunistico', ovvero: sostenere d'inverno i campioni di sci austriaci e d'estate i maghi azzurri del pallone. Stare con il vincitore non dispiace mai. In questa ottica non è neanche stato contraddittorio esultare da ragazzo per gli storici successi di Alberto Tomba, come per un bel goal di Hans Krankl. Scegliere il meglio del mondo di lingua italiana e di quello di lingua tedesca è stata la via vincente anche per l'Alto Adige, terra di confine e di convivenza.













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