La storia

Due chiacchiere con Marta Collini, giovanissima impegnata nel settore zootecnico già da tempo

Marta, tra i sogni nel cassetto e un futuro da leader nel settore zootecnico, ci ha raccontato delle sue giornate e della sua vita in alta quota



TRENTO. Sant’Antonio di Mavignola. Sembra impossibile, ma anche ad un’altitudine di oltre 1100 metri fioriscono delle aziende zootecniche di tutto rispetto, perfettamente integrate con il turismo visto che ci troviamo - in questo caso - a pochi passi da Madonna di Campiglio.

Ebbene, a Sant’Antonio da molti anni sono insediate ben tre aziende zootecniche, ma ce n’è una che è un’autentica potenza in prospettiva perché i quattro figli di Luca Collini, hanno tutti una grande passione, coltivata dal papà per l’allevamento zootecnico.

La storia che raccontiamo oggi è quella di Marta, figlia di Luca, 20 anni, diplomata alla scuola professionale Fondazione Mach con specializzazione zootecnia insediata a tempo pieno in azienda da oltre due anni. Il fratello 19enne durante l’estate è addetto al taglio dei prati in giro al paese, mentre quello minore, di otto anni, ha una grande passione per le capre. 


Ma perché una scelta così impegnativa? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei. “Fin da quando ero bambina, afferma Marta, non ho mai avuto dubbi sul fatto che da grande avrei fatto la professione di papà, il suo esempio è stato determinate, ma non solo per me ma anche per mia sorella e i miei fratelli, tutti molto giovani ma già con la passione per il comparto zootecnico, per la verità mia sorella che ha appena 17 gestisce già lo spaccio che abbiamo a Sant’Antonio di Mavignola dove vendiamo tutti i nostri formaggi e i nostri salumi fatti con i 5-6 maiali che ogni anno alleviamo in azienda e che vengono lavorati per conto nostro da un macellaio”, ha risposto lei.

”Per la verità parte dei prodotti viene venduta anche nello spaccio che abbiamo aperto in malga Ritort sopra Madonna di Campiglio che si trova a 1750 metri, dove da giugno a settembre montichiamo le nostre bestie. Il latte viene munto in malga due volte al giorno, e trasportato quotidianamente al nostro caseificio di Sant’Antonio dove viene lavorato”, ha concluso.

E il rapporto con gli albergatori della zona? Sono buoni e acquistano anche i nostri prodotti, riconoscono il nostro ruolo nel mantenere verde la valle e la malga ed apprezzano i nostri prodotti genuini

L’organizzazione dell’azienda

Siamo in presenza di un’azienda particolare, dove tutto il latte prodotto, e si tratta di una media di sei quintali al giorno, viene lavorato nel nostro caseificio, da parte di un casaro che è il mio fidanzato, precisa Marta.

“Produciamo un formaggio stagionato, ed una vasta serie di formaggi freschi: formaggelle, stracchino, jogurt, e burro. L’azienda dispone di 15 ettari di prati che di norma vengono falciati due volte l’anno in quanto sono molto alti in quota, precisa la giovane laureata, questo ci impone che per alimentare la mandria siamo obbligati a comperare sia fieno di secondo taglio che medica”, racconta Marta.

“Integriamo l’alimentazione con mangime Ogm free. La malga si estende per 130 ettari il che ci permette di monticare tranquillamente i nostri capi precisa. Le vacche in lattazione sono una sessantina mentre i capi da rimonta sono attualmente 35 tutte della razza Rendena e selezionate”.

Il risultato è quello che la produzione media/capo è di 75 quintali nonostante che siamo in presenza di vacche di taglia non grossa, Il tenore in grasso è del 3,46% e le proteine sono al 3,26%. In azienda vengono allevate anche 15 capre per la produzione di latte che viene trasformato in formaggi caprini.


Fra i progetti futuri di Marta, ma potremmo dire di tutta la famiglia, c’è quello di costruire un locale agrituristico visto il posto strategico per il turismo nel quale abitiamo. Ma dobbiamo affrontare anche il

problema stalla perché quella che abbiamo pur dotata dei servizi fondamentali, come la mungitura automatica, è ancora con stabulazione fissa, trasformarla in stabulazione libera, il ché significa aumentare il benessere animale con beneficio anche nella produzione del latte.


“Ma a vent’anni ci sono anche molti sogni nel cassetto, per me – afferma la Collini – il primo in lista è sicuramente quello di consolidare il mio ruolo in azienda”. Vista la grinta della ragazza c’è da scommettere che ce la farà.
Ma si è mai pentita della scelta, visto le levatacce al mattino e le giornate molto lunghe? “Assolutamente no” è la risposta, “mi piace particolarmente l’attività in stalla”.

E il suo rapporto con l’ambiente?
“È di grande rispetto anche perché viviamo in una bellissima zona, che sarebbe veramente un peccato rovinarla. Al biologico Marta non ha mai pensato perché dalla nostra affezionata clientela non è mai arrivato un input in tal senso”.

A Sant’Antonio l’azienda Collini è rimasta l’unica che assicura un futuro, in quanto nelle altre due non vi sono giovani.













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