il caso

Drago di Vaia incenerito, individuato il piromane: è un giovane con problemi, caso archiviato

Il rogo a Lavarone nell’agosto 2023, le indagini dei carabinieri attraverso immagini delle targhe, tabulati telefonici e testimonianze: escluso l’incidente e il gesto di un residente 

L’INCENDIO Rogo a Lavarone, in cenere il Drago di Vaia
L'OPERA Il nuovo drago di Martalar a Lavarone



TRENTO. I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Trento coadiuvati da quelli della Stazione Carabinieri di Lavarone hanno chiuso il cerchio sul grave incendio avvenuto nell’agosto 2023 che aveva ridotto in cenere il celebre “Drago di Vaia” realizzato dall’artista Marco Martalar a Lavarone.

I militari grazie ad una meticolosa attività d’indagine condotta attraverso l’incrocio investigativo delle immagini del sistema lettura targhe dei comuni di Lavarone e Folgaria con le celle dei tabulati telefonici e le dichiarazioni dei testimoni sono riusciti ad individuare il presunto responsabile dell’increscioso fatto, ovvero un giovane residente fuori Trentino, frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali che sarebbero alla base del gesto e che hanno portato all’archiviazione del caso.

Sono state escluse in definitiva del tutto quelle ipotesi che sin da subito erano state avanzate, tra cui quella accidentale dovuta ad un mozzicone di sigaretta lanciato per sbaglio, o quella prevalente secondo cui l’autore del reato potesse essere qualche residente del posto infastidito dal gran numero di turisti che l’opera ha richiamato negli anni.













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