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Donne e lavoro in Trentino: una su 5 è precaria e il 40% ha un part time

Sono poco più di 110 mila le occupate e 71 le dirigenti: a livello nazionale il Trentino è al 29esimo posto 



TRENTO. Nel terzo trimestre del 2021, la percentuale delle donne occupate in Trentino si è attestata al 63,7%, mentre quella maschile ha raggiunto il 77,6%, con un divario di genere di 13,9 punti.

In valore assoluto, il quadro corrisponde a 136.979 occupati maschi e a 110.341 occupate. Il tasso di disoccupazione femminile è pari al 5%, peggiore di quello maschile, al 3%.

Le persone in cerca di occupazione di genere femminile sono 5.777 e i disoccupati maschi 4.167.

I dati sono stati comunicati - si apprende da una nota - dalla dirigente generale del dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia di Trento, Laura Pedron. L'effetto rimbalzo in uscita dalla fase più acuta della pandemia, premia la componente femminile che è stata anche la più colpita dalla crisi.

Nel terzo trimestre del 2020, occupazione e disoccupazione hanno tenuto meglio per i maschi, mentre le femmine hanno peggiorato la loro condizione sul mercato del lavoro rispetto ad entrambi questi indicatori.

Lavorano con un contratto a termine il 21,2% delle donne dipendenti (più di una su cinque) a fronte del 16,2% dei maschi. Il fenomeno della precarietà raggiunge la quota maggiore tra i giovani 15-34enni, con le ragazze le più penalizzate rispetto ai ragazzi (a termine il 40,0% delle dipendenti contro il 32,2% dei maschi). Il 40,2% delle donne che lavorano in Trentino fornisce la propria prestazione professionale con un orario ridotto, mentre tra gli occupati di genere maschile il part-time pesa il 6,7%.

Il Trentino ha 71 dirigenti donna, al 29/o posto in Italia. 













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