il caso

Diga sul Vanoi, le sette ragioni per il no del Trentino: il documento inviato al Consorzio di bonifica Brenta

Il testo è stato condiviso anche con la Regione Veneto e il ministero dell’agricoltura. Al centro c’è la sicurezza: dagli ambiti geologici e idraulici ai rischi per gli equilibri della fauna ittica



TRENTO. Sette ragioni per dire no alla diga sul torrente Vanoi. Sono le argomentazioni che la Giunta provinciale di Trento ha riassunto nelle osservazioni formulate nell’ambito del dibattito pubblico in corso sul progetto. Un documento inviato al Consorzio di bonifica Brenta, condiviso anche con la Regione Veneto e il ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste.

La parte principale delle motivazioni è quella della sicurezza. Ma le valutazioni toccano tutti gli aspetti, dalle competenze dell’Autonomia provinciale agli ulteriori ambiti geologici e idraulici, non ultimo i rischi per gli equilibri della fauna ittica.

“Con questo documento discusso e condiviso dalla Giunta provinciale di Trento ribadiamo le ragioni del no al progetto che sono piuttosto articolate e già peraltro evidenziate in altre posizioni ufficiali sull’argomento” commenta il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. “Per il Trentino - prosegue il presidente - è prima di tutto una questione di responsabilità, nei confronti del nostro territorio e di quelli vicini. Una conferma dell’attenzione all’ambiente e ai suoi equilibri sempre messa al primo posto da questa Amministrazione provinciale”.

D’accordo l’assessore all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali Giulia Zanotelli, che ricorda l’impegno per far rispettare in tutte le sedi possibili l’esigenza della difesa del territorio trentino e le prerogative dell’Autonomia: “La diga sul Vanoi è un’iniziativa illegittima prima di tutto sul piano giuridico, perché viola le disposizioni del Piano acque, il cosiddetto PGUAP, Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche, che impongono per i progetti che interessano i due territori, Trentino e Veneto, un accordo preventivo, passaggio che peraltro in ogni caso non è in essere e non è previsto. Ma ci sono poi tutte le valutazioni ampie e complessive che abbiamo sintetizzato in queste osservazioni, con cui confermiamo la contrarietà più volte evidenziata al progetto”.

La prima delle sette argomentazioni rispetto alla realizzazione di un nuovo serbatoio di ritenuta sul torrente Vanoi riguarda dunque le competenze della Provincia autonoma di Trento. Si toccano poi gli aspetti ambientali e gli aspetti geologici. In quest’ultima sezione vengono prospettati i rischi di stabilità dei versanti, evidenziati anche a seguito dei sopralluoghi in zona del Servizio Geologico che hanno consentito di valutare la presenza di frane, dissesti e potenziali crolli rocciosi nell’incisione valliva del torrente Vanoi.

Ci sono poi gli aspetti idraulici, quelli connessi con la disciplina normativa in materia di dighe, nonché gli aspetti inerenti all’utilizzazione di acque pubbliche.

Non ultimo l’argomentazione che mette al centro gli equilibri della fauna ittica. La Val Cortella, si riassume nelle osservazioni, verrebbe occupata da un bacino del volume di milioni di metri cubi, lungo circa quattro chilometri, quasi completamente svuotato a scopo irriguo ogni anno, che avrebbe effetti dannosi sul mantenimento delle specie di pesci, in particolare della trota marmorata, impedendo ai riproduttori di risalire per deporre le uova e quindi producendo nel tempo un indebolimento della produzione ittica naturale.

(foto Ansa)













Scuola & Ricerca

immagini

Liceo Vittoria di Trento, folla per l'inaugurazione della mostra sui 70 anni

"Vittoria SettantArte 70 resterà aperta fino al 7 dicembre. Il professor Massimo Parolini ha spiegato come l’istituto ha saputo cogliere nel tempo le sfide di un mondo in continua evoluzione e ha citato con gratitudine il dirigente Sergio Filosi, per 26 anni molto fecondi alla guida del Vittoria, e poi i dirigenti Silvio Cattani, l’attuale Daniela Simoncelli, molti insegnanti, il valore di tanti studenti. Il saluto di Claudio Soini, presidente del Consiglio provinciale di Trento e di Elisabetta Bozzarelli, vicesindaca di Trento (foto Marco Loss / Consiglio provinciale)

In primo piano

Società / La gallery

Il calendario Pirelli torna al nudo con un inno alla diversità

La natura modella i corpi, in un tronco levigato fa capolino il busto, rami poggiati decorano una schiena, la riva del mare fa da velo accarezzando la pelle. In un contesto naturale, senza orpelli, la nudità è sensuale certo, forse anche erotica ma al netto di volgarità e la bellezza è contemporanea nel momento in cui esalta non la perfezione e l'età giovane ma la diversità dei corpi e dei generi sessuali, l'unicità delle persone senza età. Il nuovo calendario Pirelli, ormai una istituzione essendo arrivato a festeggiare 61 anni di storia, dal 1964 al 2025, si rinnova, inverte la rotta con un netto ritorno al nudo del corpo dei protagonisti, tra cui la nostra Elodie ma in una chiave diversa, contemporanea. Fotografato a Miami sulle spiagge selvagge dell'Historic Virginia Key Beach Park dal giovane Ethan James Green, americano di spicco nella ritrattistica con uno studio affermato a Chinatown a New York, affiancato per l'occasione da Tonne Goodman, ex fashion editor di Vogue Us, il Pirelli è stato presentato a Londra al Natural History Museum. Le 24 fotografie di Refresh and Reveal ritraggono 12 talenti. E il cast è tutto: a cominciare dall'ex modella, scrittrice indiano-americana, conduttrice televisiva Padma Lakshimi (che ha fatto la campagna per Kamala Harris e a pochi giorni dall'esito del voto dice di essere ancora sotto choc per la vittoria "fascista" di Trump, "afflitta perchè non è stata votata dalle donne che non riescono a liberarsi del patriarcato che è ne dna della loro cultura"). Molti attori come l'anglo-nigeriano di Star Wars John Boyega, Vincent Cassel (57 anni e uno scatto a ritmo di capoeira per l'occasione), la britannica di Bridgerton Simone Ashley, la sudcoreana Hoyeon vista in Squid Game, Jodie Turner-Smith, l'artista visiva Martine Gutierrez. Nel cast tre talenti dalla sessualità non binaria: la modella, attrice e attivista americana transgender Hunter Schafer, la modella americane trans Connie Fleming con una incredibile storia personale, musa iconica di Mugler e di Vivienne Westwood e la 57enne modella gay Jenny Shimizu (ex di Angelina Jolie e di Madonna). Oltre allo stesso Ethan James Green e a Elodie.