economia

Crisi in Trentino, potenziato l’assegno unico per le famiglie in difficoltà

La Provincia implementa lo strumento a sostegno dei lavoratori rimasti senza occupazione causa Covid



TRENTO. Potenziato l’assegno unico in favore delle famiglie dei lavoratori a tempo determinato/stagionali e somministrati che non hanno lavorato durante quest’ultimo inverno a causa della pandemia: lo stabilisce una recentissima decisione della Giunta su proposta dell’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, che amplia e rafforza il principale strumento di cui la Provincia dispone per sostenere i lavoratori rimasti “a casa” a causa delle restrizioni determinate dal Covid-19.

“Una decisione – sottolinea Spinelli - che completa il quadro già delineato dalla precedente delibera dello scorso 10 febbraio, con la quale erano stati rivisti i criteri di attualizzazione della condizione economica per i nuclei familiari beneficiari dell’assegno. Considerato però che il Ministro della Salute ha deciso di differire la riapertura degli impianti nei comprensori sciistici, alcune categorie di lavoratori assunte specificamente in vista della ripartenza della stagione si ritrovano ora senza lavoro, il che rende necessario rivedere i criteri per l'attualizzazione, al fine di ammettere al beneficio anche chi durante l’inverno ha lavorato per poco tempo, tenuto conto ovviamente della situazione familiare nel suo complesso. Il nostro intento rimane sempre lo stesso: utilizzare gli strumenti che l’Autonomia ci mette a disposizione per venire incontro ai bisogni di chi è più in difficoltà, sul fronte del lavoro dipendente come su quello dell’impresa”.

A  causa degli effetti del Covid, era stato autorizzato uno stanziamento aggiuntivo di 13 milioni di euro all’assegno unico provinciale, con contestuale modifica dei criteri di erogazione, al fine di attualizzare la situazione reddituale dei nuclei familiari che ne beneficiavano. Una successiva decisione, del settembre dello scorso anno, aveva esteso anche ai lavoratori stagionali l'accesso all'attualizzazione. La misura estiva non ha prodotto risultati apprezzabili soprattutto per il positivo andamento delle assunzioni nel comparto turistico. Le modifiche e integrazioni decise ora – con la delibera del 10 febbraio scorso e quella recente - ampliano ulteriormente la casistica dei beneficiari e introducono inoltre alcune modifiche tecniche necessarie ai fini di dare allo strumento una portata ancora più capillare.

Vediamole in sintesi:

- viene meno il requisito di non avere lavorato nel periodo 1° dicembre 2020-14 febbraio 2021, dando la facoltà di attualizzare la condizione economica anche ai nuclei in cui uno o più componenti, lavoratori a tempo determinato/stagionali/somministrati, abbiano lavorato per non più di due settimane (calcolate in termini di 2 settimane di copertura previdenziale, mediante versamenti previdenziali obbligatori per effetto di attività lavorativa subordinata);

- i nuclei familiari beneficiari dell'assegno unico a seguito di questa attualizzazione per gli "stagionali" non sono soggetti agli obblighi di condizionalità previsti per gli altri nuclei;

- non si applicano, inoltre, le disposizioni riguardanti la non cumulabilità con il reddito di cittadinanza;

- fra le modifiche tecniche, è previsto che l'attualizzazione per i lavoratori "stagionali" non si sovrappone all'attualizzazione ordinaria (mentre nella deliberazione precedente questa disposizione era prevista solo in riferimento all’attualizzazione per lavoratori stagionali approvata in settembre).

Le domande vanno presentate presso i patronati e gli sportelli periferici provinciali, dal 15 marzo al 31 maggio 2021. L’erogazione del beneficio è prevista per 3 mesi: aprile-maggio-giugno.













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