Covid, dal 30 novembre aperture graduali in Alto Adige. Sullo sci Kompatscher frena gli entusiasmi
«È ancora prematuro parlare di stagione sciistica. Noi speriamo che nel mese di gennaio si possa anche ricominciare, ma tutto dipenderà dall'andamento epidemiologico. Intanto riapriamo le scuole e altre attività»
BOLZANO. Lo screening di massa porta ad un risultato incredibile. In tre giorni sono state testate 343.227 persone, il 61.9% dei residenti in provincia di Bolzano. Complessivamente i positivi asintomatici - in grado di infettare senza saperlo altre persone - sono 3.185, lo 0.9% di chi si è sottoposto al tampone.
Numeri che consentono di immaginare un allentamento della stretta nelle prossime settimane.
«Abbiamo raggiunto un grande risultato che ci libera dal lockdown che altrimenti, molto probabilmente, sarebbe andato fino a Natale - così Kompatscher - . Il 29 novembre scade la mia ultima ordinanza, dal giorno dopo valuteremo quali attività economiche riaprire partendo da quelle meno rischiose, per poi man mano nelle settimane di dicembre, se l'andamento epidemiologico lo consentirà, riaprire sempre più attività».
Per quanto riguarda lo sci l’assessore al turismo Arnold Schuler ha appena ipotizzato di “riaprire gli impianti già a metà dicembre”, in coincidenza con le gare di Coppa del mondo in programma il 18 e il 19 in Val Gardena e il 20 e 21 in Alta Badia. Gli operatori turistici, e non solo loro, ci credono. Kompatscher, di contro, continua a mostrare estrema prudenza: «È ancora prematuro parlare di stagione sciistica. Noi speriamo che nel mese di gennaio possa anche ricominciare questa attività, ma tutto dipenderà dall'andamento epidemiologico e dalla nostra disciplina nell'osservare le regole di distanza, uso della mascherina e igiene delle mani. Dipenderà ovviamente anche dalla situazione nelle altre regioni italiane e negli altri paesi europei. Senza turisti non ci può essere turismo. Ricordo intanto che da domani (24 novembre) riaprono nidi, asili ed elementari».