Coronavirus, Nursing Up diffida i presidenti Fugatti e Kompatscher: "Infermieri, mascherine subito"
Chiesti anche tamponi agli infermieri sottoposti a rischio professionale e un incentivo economico da parte dell'Azienda sanitaria (foto Ansa)
TRENTO. Una nota di diffida al presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti perché "la Giunta provinciale di Trento e l'Azienda sanitaria facciano il massimo sforzo per reperire sul mercato e fornire i dispositivi sanitari necessari a protezione dei nostri professionisti e dei cittadini/utenti" è stata inviata oggi, giovedì 19 marzo, da Cesare Hoffer, coordinatore del sindacato Nursing up Trento. Diffidato anche il presidente altoatesino Kompatscher.
"Ora basta! La misura inizia ad essere colma: vogliamo risposte concrete dalle istituzioni", recita la nota. "Il tempo delle parole è giunto al termine: se non avremo le adeguate risposte, ci attiveremo a tutela dei nostri associati presso le sedi che riterremo più opportune, compresa quella legale. Ieri è scesa in campo la presidenza nazionale Nursing up, che ha inviato una nota di diffida al Presidente della Giunta provinciale Fugatti ed ho inoltre partecipato alla videoconferenza con il Dott.Benettollo, direttore sanitario dell'azienda sanitaria trentina. In tale sede abbiamo ancora una volta ribadito l'assoluta necessità di garantire il più alto livello di protezione possibile ai nostri colleghi, con particolare riferimento alle aree più impegnate nella lotta all'epidemia di coronavirs, cioè i reparti Covid ed i servizi di front-line, che sono in primissima linea. Non si puo' certo pensare di affrontare l'emergenza coronavirus a danno della salute degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari, in questo momento se si ammala un infermiere viene meno la principale garanzia assistenziale per il cittadino, inoltre i nostri professionisti diventano vettori di diffusione della malattia presso le proprie famiglie e il cittadino/utente".
Poi l'elenco delle richieste: "Oltre all'adeguata dotazione di dispositivi di protezione, chiediamo inoltre quanto segue: 1- l'effettuazione dei tamponi a tutti i nostri professionisti sottoposti al rischio professionale o che abbiano già sviluppato una sintomatologia; 2-la comunicazione ufficiale e formale del dato di quanti nostri colleghi siano positivi al coronavirus e/o siano ricoverati o in quarantena a casa; 3-il riconoscimento di un incentivo economico da parte dell' Azienda sanitaria e della Giunta provinciale ai nostri professionisti impegnati in questo immane sforzo in una situazione di alto rischio Rispetto ai punti sopraelencati abbiamo inviato già diverse note a Fugatti, Segnana e Bordon senza ricevere alcuna risposta, se perdurasse il loro disinteresse totale, passeremo a breve alle vie di fatto".