Coronavirus, Maule: "Per i nidi difficile la riapertura a settembre". Ma la Lega non ci sta
L'assessore: "Impossibile imporre le distanze ai bimbi". Festini Brosa insiste: "Riaprire a scaglioni è una priorità"
TRENTO. "Nella scala delle scuole, l'ambito dell'asilo nido è quello in cui è più difficile immaginare una riapertura. Non possiamo spiegare a un bambino che non può essere tenuto in braccio, o non può essere consolato dal punto di vista fisico".
L'assessora Chiara Maule spiega le difficoltà specifiche di questa fascia d'età. "Ora si parla di riaprire a settembre le scuole dell'obbligo. Ma per gli asili nido la questione è diversa. Non possiamo imporre le distanze di sicurezza e le mascherine. Potremo parlare di riapertura solo quando i numeri della pandemia saranno davvero diversi e si tornerà alla normalità. Ma non è una questione che compete a noi: ce lo dovranno dire gli scienziati e il governo".
La riapertura ora è fuori questione? "Sì, prima di tutto bisogna garantire la salute, anche dei più piccoli".
L'intervista al "Trentino" dell'assessora Maule ha suscitato subito reazioni politiche.
«In questo momento in cui le ordinanze provinciali permettono di tornare al lavoro, l'esigenza di riaprire gli asili nido a scaglioni diventa una priorità. A differenza di ciò che asserisce l'assessore Maule a questo riguardo, noi della Lega pensiamo, anzi, chiediamo, un ragionamento al fine di ottenere la riapertura di questi luoghi didattici a sostegno delle madri lavoratrici».
Lo scrive il consigliere comunale di Trento della Lega, Gianni Festini Brosa, secondo il quale «non si può pensare, come per altri livelli scolastici, in un momento così formativo attraverso il contatto con le persone di un'istruzione solo attraverso i social media; stesso discorso per le linee telefoniche dedicate. Non si può pensare che un telefono sostituisca il genitore o l'educatore, quindi è con forza e decisione che prospettiamo la riapertura di questi spazi per i futuri cittadini».