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«Cimbri a rischio di estinzione»: l’allarme dell’Autorità per le minoranze del Trentino

Proposte la creazione di un campus estivo per studenti universitari e delle scuole superiori e favorire la crescita dell'economia turistica



TRENTO. "Occorre accelerare gli interventi pubblici e la realizzazione dei progetti e dei servizi primari indispensabili alla creazione delle condizioni di vivibilità che potrebbero facilitare uno sviluppo economico e sociale, perché la comunità di Luserna è ridotta all'osso e quindi il pericolo di estinzione della minoranza linguistica cimbra nei prossimi anni è davvero molto elevato". A lanciare l'appello alle istituzioni del Trentino - informa una nota - sono stati i tre componenti dell'Autorità per le minoranze linguistiche del Trentino, Matteo Nicolussi Castellan, Chiara Pallaoro e Katia Vasselai, al termine di un incontro ospitato nella sala Joseph Bacher, a Luserna.

I cimbri, che coincidono in prevalenza con i 260 abitanti di Luserna, dove ancora si parla il cimbro, germanofono di origine bavarese, è la più piccola minoranza linguistica non solo del Trentino, ma d'Europa. Per guardare al futuro, gli esponenti della comunità sollecitano la creazione di un campus estivo per studenti universitari e delle scuole superiori e favorire la crescita dell'economia turistica.

 

Da sinistra Matteo Nicolussi Castellan, l'assessore regionale Vallazza, il presidente del Consiglio provinciale Kaswalder e il presidente del Consiglio regionale Noggler

 

Matteo Nicolussi Castellan: dal censimento la speranza nei giovanissimi

 

A fare la parte del leone è stato Matteo Nicolussi Castellan, il rappresentante cimbro in seno all’Autorità delle minoranze linguistiche, che ha ricordato i dati del censimento effettuato nel 2021, da cui per Luserna sono emersi dati scoraggianti, che mostrano in calo di 17 punti percentuali (dall’85,3 al 68,7) il senso di appartenenza dichiarato dai residenti alla minoranza linguistica. Dalla rilevazione risulta una diminuzione dell’utilizzo della lingua cimbra, della sua comprensione, della capacità di scrivere e di parlare utilizzando quest’idioma. Da questo punto di vista la fascia di popolazione che più preoccupa va dai 18 ai 34 anni. Certo, può essere che essendovi in questa fascia di età molte famiglie miste, formate da componenti provenienti da fuori Luserna, abbia abbassato l’utilizzo della lingua cimbra e il tasso di appartenenza alla comunità. “Da questi dati comunque – ha commentato Nicolussi Castellan – affiora la necessità che tutte le istituzioni provinciali e regionali competenti intervengano adesso, in questo momento storico, per gettare le basi di un tendenziale cambiamento”. A suo avviso ai termini “minoranza linguistica” sarebbe opportuno preferire quelli di “gruppo linguistico”, che ha un’accezione meno negativa ed evoca l’esistenza di un Trentino plurilingue simile al Sudtirolo, dando maggiormente ragione della speciale autonomia di questi territori. Per Nicolussi Castellan bisogna puntare decisamente all’obiettivo di una crescita del senso di appartenenza aumentando l’uso della lingua cimbra a Luserna e negli altri comuni negli Altipiani Cimbri. Da uno sviluppo del genere trarrebbero beneficio non solo il paese ma l’intera e molto più ampia comunità territoriale in cui è inserito. Sarebbe straordinario se anche a Lavarone e Folgaria capissero e utilizzassero la lingua cimbra nei vari settori economici e nel turismo. Un dato invece confortante riferito da Nicolussi Castellan è che nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni il censimento ha registrato che il 94 per cento di ragazzi che dichiarano di percepire la propria appartenenza alla comunità linguistica cimbra. Segno che il lavoro portato avanti dalla scuola negli ultimi anni con il nido-materna di Luserna e l’istituto comprensivo di Lavarone sta iniziando a dare frutti tra i giovanissimi.

 

La proposta: un campus estivo per studenti universitari e superiori

 

Ma ecco le proposte avanzate per invertire la tendenza allo spopolamento e alla perdita dell’identità e della lingua dei cimbri del Trentino. La prima proposta avanzata da Nicolussi Castellan consiste nella realizzazione a Luserna di un campus scolastico e universitario estivo per studenti fra i 16 e i 26-27 anni provenienti da tutta l’area germanofona del Sudtirolo, del Tirolo e tedesco in generale, utilizzando come sede l’ex scuola elementare del paese. In questa potrebbero trovare posto sia il campus sia il campus estivo per studenti di lingua tedesca provenienti dall’area del Sudritolo, del Tirolo, dall’Austria e dalla Baviera, che rimarrebbero 10-15 giorni, sia una nuova sede per la materna-nido di Luserna. Per realizzare un simile progetto sarebbe fondamentale l’intervento dell’Euregio, che ha già nel proprio statuto una simile possibilità. Un campus di questo tipo avrebbe un impatto molto positivo in tutti i sensi – culturale e turistico – in una comunità come Luserna la cui popolazione capisce e parla una lingua germanofona. E garantirebbe dei posti di lavoro visto che in un piccolo paese come questo sono attivi otto esercenti. Nicolussi Castellan ha segnalato inoltre che l’Autorità ha chiesto per iscritto alla Regione di aumentare l’indennità di bilinguismo che in provincia di Trento ammonta oggi ad appena 120 euro all’anno lordi, pari a 8 euro netti al mese, a chi è in possesso di patentino e dimostra di saper comprendere e parlare la lingua cimbra, ladina e mochena. Un’altra proposta portata dall’Autorità all’attenzione dell’assessore Bisesti riguarda la modifica della legge provinciale 5 del 2006 sulla scuola che regola la valenza del patentino cimbro e mocheno in tutti gli istituti comprensivi dei territori di riferimento delle due minoranze linguistiche. Questo provvedimento permetterebbe di inserire stabilmente un numero definito di insegnanti con una vera e propria cattedra di cimbro anche nella scuola dell’obbligo successiva al nido-materna di Luserna, dove già si notano effetti positivi della presenza di una maestra che parla tutti i giorni con i bambini utilizzando quest’idioma. Della norma per la stabilizzazione degli insegnanti con patentino di bilinguismo beneficerebbero anche i mocheni nei loro istituti comprensivi. Matteo Nicolussi Castellan ha ricordato anche il tavolo di lavoro aperto tra Comune di Luserna e Regione per una modifica normativa che consenta di mettere in campo agevolazioni a favore dell’avvio di attività economiche. L’Autorità per le minoranze chiede inoltre l’applicazione delle norme che prevedono la traduzione degli atti del Comune di Luserna che l’amministrazione oggi non riesce più a garantire per la mancanza di una figura professionale dedicata.

 

Corradi, presidente della Comunità: la minoranza cimbra non è solo a Luserna

 

Isacco Corradi, neopresidente della Comuntà Altipiani Cimbri, ha auspicato che il tema di questa minoranza linguistica occupi sempre più spazio nelle istituzioni provinciali, chiedendo in particolare di evitare l’identificazione della popolazione cimbra con la sola comunità di Luserna, perché sarebbe importante che anche Lavarone e Folgaria sentissero di appartenere a questa minoranza. Corradi ha segnalato il problema della mancanza all’interno della struttura della Provincia di un funzionario dedicato a tempo pieno alle minoranze linguistiche e non caricato di altre competenze e compiti che gli impediscono di seguire le questioni di questi gruppi. Non è un caso che spesso non trovino risposta le richieste inviate per iscritto al servizio provinciale competente.

 

Il sindaco Zaiga: occorrono attività economiche. E al Comune un segretario

 

Il sindaco di Luserna Gianni Nicolussi Zaiga, ha ricordato gli aiuti ricevuti negli ultimi decenni da Vienna, dalla Baviera e ha ringraziato in particolare l’istituto culturale cimbro, perché fino a 35-40 anni fa – ha aggiunto – il Trentino non sapeva neppure di avere al proprio interno una minoranza cimbra ne se ne occupava. Solo in seguito la la Provincia ha promosso iniziative di legge per la tutela di questo gruppo linguistico con la creazione dell’Istituto culturale e la normativa sulla tutela delle minoranze linguistiche. Nonostante le norme introdotte, secondo il sindaco restano molti problemi irrisolti, a partire dalla questione dello sviluppo economico che non riesce a decollare. Non a caso a Luserna il reddito medio è tra i più bassi del Trentino aggirandosi attorno ai 14.500 euro l’anno e le pensioni sono ancora più povere. Questa è una zona ancora economicamente depressa nonostante le potenzialità di crescita. Per risalire da questa situazione servirebbe l’iniziativa privata, ma oggi non è facile trovare imprenditori interessati ad avviare qui un’attività. Occorre allora creare servizi che facilitino la permanenza e stimolino gli investimenti, creando migliori condizioni per l’economia. Alla Provincia – ha proseguito Zaiga – abbiamo chiesto di migliorare la viabilità di accesso perché le strade troppo strette disincentivano l’afflusso dei turisti. E continuiamo a chiedere personale per il Comune a cui manca ancora un segretario. Questa debolezza del Comune riduce la possibilità di offrire servizi e anche per questo non arrivano nuove attività economiche e le persone abbandonano il paese. Il sindaco ha suggerito anche all’Autorità per le minoranze linguistiche di “fare opera di convincimento nei confronti dei decisori politici della Provincia, dell’assessore all’istruzione e dell’assessore alle opere pubbliche in particolare, perché vengano superate le costose lentezze degli interventi previsti per rispondere alle necessità di questo territorio”. Oggi a suo avviso i trentini sono piuttosto indifferenti alle minoranze linguistiche, come si è visto anche in occasione dell’incontro in Consiglio provinciale in occasione del 50esimo anniversario del secondo Statuto, dove pochissimi hanno ricordato che l’autonomia del Trentino discende anche dalla presenza delle minoranze linguistiche. Oggi per Zaiga ai molti agganci normativi che sono emersi negli ultimi anni non corrisponde la volontà politica di attuare le possibilità che queste leggi hanno aperto.

 

Willy Nicolussi Paolaz: dall’Istituto cimbro sostegno alla scuola dei più piccoli

 

Willy Nicolussi Paolaz. direttore dell’Istituto Cimbro, che al contrario del Comune è dotato di personale adeguato, ha ricordato i finanziamenti ottenuti negli ultimi anni da Provincia e Regione che hanno permesso di sostenere importanti progetti per la scuola dell’infanzia e il nido dotati da 10 anni di una maestra cimbra che affianca tutti i giorni i bambini favorendo l’apprendimento della lingua. La speranza è che questi progetti continuino ad essere finanziati dalla Provincia.

 

Il vicesindaco Luigi Nicolussi Castellan: serve un albergo da 70 posti letto

 

Il vicesindaco di Luserna Luigi Nicolussi Castellan dopo aver ripercorso la storia degli interventi avvenuti e attesi dal Comune cimbro ha sottolineato che “una comunità non vive solo di cultura ma anche di economia. E anche se a parole la legge trentina sulle minoranza linguistiche impegna Provincia a sviluppare l’attività economiche e i servizi, da questo punto di vista mancano ancora molti interventi. Il vicesindaco ha citato non pochi progetti arenati, da quello di un albergo – oggi a Luserna non c’è neanche un hotel e se arrivano comitive di 50 visitatori in pullman i passeggeri non trovano posti per pernottare – con almeno una settantina di posti letto, che beneficerebbe di un cospicuo finanziamento europeo, da associare a terme da fieno e affidare a privati. A suo avviso servirebbero a questo scopo sia contatti con le associazioni degli albergatori sudtirolesi e bavaresi puntando sull’affinità linguistica tra la lingua tedesca e il cimbro che è un tedesco antico che i bavaresi capiscono. I tedeschi vanno volentieri dove si parla la loro lingua. Per realizzare un progetto di albergo come questo servirebbe però, secondo Luigi Nicolussi Castellan, una consulenza qualificata. Il vicesindaco ha rilanciato anche l’idea di una funivia che da Luserna dia accesso all’area di fondo di Millegrobbe per intercettare i moltissimi appassionati di questa disciplina invernale che oggi si limitano a transitare dal paese senza fermarsi. L’impianto agevolerebbe anche l’accesso al Forte Luserna gestito da due anni con successo dal Centro di documentazione e che per questo andrebbe ulteriormente valorizzato. Un’altra idea da valutare per il vicesindaco sarebbe il collegamento funiviario con la sottostante Val d’Astico per integrare Luserna e le comunità più vicine al paese, attualmente collegate da un sentiero, anche allo scopo di un utilizzo dei servizi alla persona dei Comuni confinanti. Si potrebbero anche sviluppare i quattro sentieri tematici esistenti simili al sentiero cimbro dell’Immaginario, già conosciuto e molto frequentato, attrezzandoli con sagome e relativa cartellonistica. Un’altra proposta potrebbe consistere nella realizzazione sotto la piazza di un laghetto con parco giochi dedicato alle famiglie e alimentato dall’acqua delle sorgenti di Malga Campo. L’obiettivo di queste ipotesi è la creazione di posti di lavoro che frenino la crisi demografica di cui da anni Luserna soffre nonostante la realizzazione di case da parte dell’Itea dove hanno trovato un alloggio a condizioni favorevole alcune famiglie provenienti da fuori. Il vicesindaco Luigi Nicolussi Castellan ha anche invitato a proporre alla Provincia di prestare particolare attenzione alle commesse pubbliche per favorire in particolare l’occupazione femminile, affidando piccoli lavori a trattativa privata ad esempio nel settore dell’informatica oggi in espansione. A Luserna si potrebbe ad esempio realizzare una biblioteca digitale delle minoranze linguistiche con relativa banca dati che permetta l’accesso informatico a tutte le normative del settore. Anche questo permetterebbe di creare un altro posto di lavoro stabile e qualificato dove inserire un laureato altrimenti costretto a migrare. Infine il vicesindaco ha lanciato un appello perché sia finanziata l’acquisizione di una cassetta adiacente al Centro di documentazione per raccogliere il materiale utilizzato per le mostre che altrimenti si rischia di rovinare e perdere.

 

Maria Elena Dallago: il Centro di documentazione, volano per lo sviluppo

 

Maria Elena Dallago, vicepresidente del Centro di documentazione di Luserna, ha messo in luce la continua attività di promozione svolta da questa struttura museale per promuovere la minoranza cimbra. Il Centro, il cui cda è in scadenza e vi è quindi bisogno di trovare candidati, opera come un volano per lo sviluppo economico e turistico di Luserna puntando sulla destagionalizzazione. Il museo rappresenta anche una sorta di archivio e presentazione della cultura cimbra in tutte le mostre proposte.

 

L’assessore regionale Vallazza: più risorse dalle istituzioni a questa comunità

 

Manfred Vallazza, assessore regionale alle minoranze linguistiche, che ha notato la nuova vitalità di Luserna e la convinzione dei suoi rappresentanti nel portare i progetti in cantiere, ha auspicato che le istituzioni pubbliche investano più risorse in quest’area e ha assicurato la sua piena disponibilità a farsi carico delle istante di questa comunità.

 

Kaswalder: la sfida è che i giovani conoscano il valore di queste isole culturali

 

Il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder ha ringraziato l’Autorità per lo sforzo di valorizzazione di questa e delle altre “isole culturali linguistiche nelle quali – ha detto – io ho sempre creduto”. Certo – ha proseguito – altre isole culturali come le ladine dell’Alto Adige e della Val di Fassa sono economicamente più forti grazie allo sviluppo del turismo, ma Luserna sta crescendo grazie alla scuola e il senso di appartenenza dei giovanissimi alla comunità locale lascia ben sperare. La sfida che abbiamo davanti – ha concluso – è che i giovani sappiano che i valori della nostra autonomia sono radicati anche nelle minoranze linguistiche come questa. Occorre quindi impegnarsi per creare qui le condizioni per vivere, lavorare e trovare servizi. Lasciandoci alle spalle i tempi bui del passato e non disperdendo il nostro patrimonio identitario costutito dalla lingua e dalla cultura, perché solo l’attaccamento alle radici impedisce la dissoluzione di gruppi come questo in un mondo fortemente globalizzato. Kaswalder ha infine suggerito all’Autorità per le minoranze linguistiche di predisporre una mozione da sottoporre al Dreier Landtag di cui è presidente di turno, in programma il 14 e 15 giugno 2023 a Riva del Garda e preparato dalla Commissione interregionale il 20 febbraio prossimo. Si potrebbe anche in quella sede portare avanti alcune delle proposte di interesse per l’area dell’Euregio che sono emerse oggi.

 

Il presidente del Consiglio regionale Josef Noggler: sono qui per conoscervi.

 

Il presidente del Consiglio regionale Joseph Noggler, presente per la prima volta a Luserna, ha espresso il desiderio di ascoltare per poter conoscere questa realtà.

 

Katia Vasselai: le istituzioni rispondano al più presto alle istanze dei cimbri

 

La presidente dell’Autorità Katia Vasselai si è rivolta a Provincia e Regione perché rispondano tempestivamente alle richieste evidenziate affrontando le questioni economiche, infrastrutturali e amministrative della comunità cimbra. “I cimbri vogliono combattere per non scomparire e ottenere una tutela reale. Come Autorità – ha insistito – chiediamo alla Provincia e alla Regione di accelerare in questa direzione anche se le istanze dei cimbri sono ambiziose. Occorre rendersi conto dell’urgenza di questi interventi perché come per la comunità mochena anche per i cimbri non resta più tanto tempo per evitare la deriva dell’estinzione. E qui il rischio è davvero molto elevato perché la comunità è ridotta all’osso. Per questo – ha concluso Vasselai – l’Autorità non cesserà di chiedere in tutte le sedi istituzionali, compreso il Consiglio delle autonomie locali, l’attivazione dei servizi essenziali primari e indispensabili a Luserna”.

 

Chiara Pallaoro: non si consideri ineluttabile il calo di cimbri e mocheni

 

Chiara Pallaoro, che nell’Autorità rappresenta la minoranza mochena, ha ricordato che i dati del censimento mostrano come il calo di cimbri e mocheni sia continuo e come sia inutile nasconderselo. Il problema è a suo avviso non considerare ineluttabile questo processo. Per questo è urgente intervenire. Altrimenti chi vive la minoranza si sente solo e abbandonato a se stesso come se il destino fosse ormai segnato. ​













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