Villa Archetti acquisita dal gruppo Horstmann
La villa neoclassica di Campione era finita all’asta: ora potrebbe diventare una struttura turistica
CAMPIONE. Doveva diventare il fulcro del resort da 200 milioni di euro ideato da Coopsette, un progetto che avrebbe dovuto rilanciare definitivamente Campione del Garda, una frazione di Tremosine. Il progetto è naufragato, e con questo anche la rinascita di Villa Archetti, edificio neoclassico del Settecento, uno dei simboli di Campione.
La villa era così finita all’asta (un milione di euro la base) dell’istituto vendite giudiziarie del Tribunale di Reggio Emilia. Ad aggiudicarsi il prestigioso immobile è stato il gruppo Horstmann, società fondata da Filippo Horstmann, imprenditore di origine tedesca che ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo turistico dell’Alto Garda bresciano. Horstmann è morto lo scorso 2 febbraio, ma la famiglia - la moglie e i nipoti - hanno deciso di realizzare un sogno coltivato dal capostipite prima di morire, ovvero l’acquisizione della prestigiosa villa. Detto e fatto: venerdì scorso il gruppo Horstmann si è aggiudicato l’immobile all’asta.
Il futuro è ancora da decidere. La famiglia Horstmann potrebbe destinare Villa Archetti a struttura turistica, un resort di lusso (così come pensato nel profetto originario), ma non è neppure escluso che diventi una abitazione privata.
Qualche cenno per capire si cosa si sta parlando: la prima pietra di Villa Archetti è stata posata, su disegno dell’architetto Domenico Corbellini, nel 1762 su iniziativa del nobile bresciano Giovanni Antonio Archetti. L’edificio (1.200 metri quadrati netti e un giardino di altrettanti metri) ha ospitato la direzione del cotonificio Olcese sino al 1981, quando l’attività cessò definitivamente. La villa è stata parzialmente restaurata tra il 2004 e il 2007, il resto è la storia più recente legata a Coopsette.