Vandalismi in stazione, ventenne si presenta dai vigili: «Sono stato io»
Il giovane roveretano si è assunto la responsabilità dell’episodio e ha detto che pagherà i danni Il sindaco di Arco ha apprezzato il gesto: «Ha capito di aver sbagliato, non lo denunceremo»
ARCO. Si è presentato al comando della polizia locale poco prima che i vigili lo andassero a prendere a casa. Un ventenne roveretano giovedì scorso ha bussato alla porta della caserma di San Nazzaro, accusandosi dei danneggiamenti nella stazione delle corriere di Arco e dicendosi pronto a rifondere interamente il danno (si sta parlando di due vetrate sfondate). Un gesto che – così ha garantito il sindaco Alessandro Betta – gli eviterà una querela dall’esito certo, visto che ci sono le immagini delle telecamere a testimoniare la presenza del ventenne in stazione nelle ore in cui si sono verificati i vandalismi. La decisione del ventenne di “costituirsi” e di assumersi del tutto la responsabilità dell’episodio, ha inoltre evitato agli altri giovani presenti al momento dei vandalismi (alcuni dei quali minorenni) di finire nei guai. Quando gli agenti della polizia locale gli hanno chiesto la ragione di tanta violenza, il giovane ha spiegato di aver sfogato un momento di rabbia contro la porta d’ingresso della sede della filodrammatica «La Grinta», al piano terra sul lato sud dell’edificio.
Gli agenti della polizia locale, che per primi avevano visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, avevano già identificato alcuni dei giovani presenti, amici del ventenne. Insomma, l’identificazione del responsabile era ormai questione di pochissimo tempo e forse proprio per questo motivo il giovane (avvisato dagli amici dell’indagine in corso) ha deciso di farsi avanti prima che la situazione precipitasse.
Il sindaco di Arco, Alessandro Betta, ha chiarito che a fronte del gesto del ragazzo (e del risarcimento, evidentemente) il Comune non procederà contro di lui: «Non c’è la volontà di essere vessatori - ha detto - soprattutto se chi ha fatto il gesto ha capito di aver sbagliato».
L’episodio, comunque, ha ancora una volta messo in luce l’importanza delle telecamere di sorveglianza posizionate nei luoghi strategici della città.