Ravagni: «Stazione in stato di abbandono»
ARCO. È degrado alla stazione delle corriere di Arco. Lo stabile in stato fatiscente versa in condizioni sempre peggiori di lerciume, sporcizia e vandalismo. La denuncia questa volta arriva dai...
ARCO. È degrado alla stazione delle corriere di Arco. Lo stabile in stato fatiscente versa in condizioni sempre peggiori di lerciume, sporcizia e vandalismo. La denuncia questa volta arriva dai consiglieri Andrea Ravagni e Bruna Todeschi che hanno presentato apposita interrogazione per cercare di capire come sia possibile una tale situazione soprattutto per quanto riguarda lo stato della sala d’attesa e dei bagni. «Sollecitati da alcuni cittadini - scrivono Ravagni e Todeschi - ci siamo recati alla stazione delle autocorriere, in particolare a osservare i bagni e la sala d’aspetto. Sui bagni - assicurano - evitiamo ogni commento poiché il lercio e lo sporco trovati sono indegni di un qualsiasi paese con un minimo di civiltà, ma ci chiediamo chi sia ad occuparsi della pulizia dei medesimi e ogni quanto vengano puliti». Una stato di sporcizia che era già stata lamentato in varie occasioni ma che sembrava essersi attenuato almeno fino ad ora. Tutto l’immobile è in attesa dell’avvio dei lavori da parte di Amsa per il completo recupero dello stabile e per un utilizzo di tutti i piani. «Evitiamo - continuano Todeschi e Ravagni - ogni ragionamento sulla parte esterna dove la gente prende l’autobus, un tema questo più volte trattato anche dal nostro concittadino Carlo Tamanini». Drammatica anche la condizione della sala d’aspetto al piano terra. «Passiamo invece alla sala d’aspetto - insistono i consiglieri di minoranza - ricca di scritte indecenti sui muri, con i termosifoni roventi e le porte aperte, o con i termosifoni spenti e fredda da ghiacciarsi, puzza di fumo da sigaretta in evidente spregio delle regole che proibiscono di fumare giustamente sotto la pensilina di attesa, figuriamoci all’interno della sala d’aspetto». Ravagni e Todeschi, infine, chiedono quando Amsa avvierà i lavori prefissati e già finanziati in parte dal Comune. (l.o.)