Polizia locale, niente risarcimento a Berti 

Il giudice ha respinto il ricorso presentato dall’ex comandante contro la mancata proroga dell’incarico



ALTO GARDA. Ivano Berti, l’ex comandante della Polizia locale dell’Alto Garda e Ledro, non ha diritto ad alcun risarcimento per non essere stato riconfermato, nel 2015, alla scadenza del suo incarico, alla guida del Corpo intercomunale altogardesano e ledrense. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del tribunale di Rovereto Michele Cuccaro che ha rigettato il ricorso presentato dallo stesso Berti.

L’ex comandante ha guidato la Polizia locale fino al 2015 ovvero fino alla scadenza temporale del suo incarico, che era a tempo determinato. La Comunità di Valle ha deciso di non rinnovargli il mandato e di affidare il comando, in via provvisoria, ad un facente funzioni fino all’individuazione del nuovo comandante, oggi in carica. Berti, nel suo ricorso, chiedeva di «condannare la Comunità Alto Garda e Ledro» al risarcimento del danno per «illegittimo mancato rinnovo/prorogatio alla scadenza» e quindi al riconoscimento delle retribuzioni tutte per una cifra complessiva di circa 150.000 euro. «Le motivazioni contenute nella sentenza a favore della Comunità Alto Garda e Ledro - scrive la Comunità di Vallle in una nota - dimostrano la bontà dell’operato della stessa. Infatti, come dimostra la sentenza, è pacifico che il contratto di lavoro sottoscritto dal Berti prevedeva la risoluzione di diritto alla relativa scadenza del 2015, senza appigli giuridici per il diritto di rinnovo. La Comunità poteva quindi liberamente decidere in merito alle modalità per il proseguo della gestione e nel caso provvedere mediante l’allora vicecomandante del Corpo della Polizia Intercomunale. È stata inoltre respinta la richiesta di danni conseguente, per complessivi 150.000 euro circa, per competenze stipendiali e presunti danni, nonché le censure che sono state formulate dal dottor Ivano Berti relativamente ad un’email anonima che è stato riconosciuto “non avere avuto incidenza” e per la quale è stata riscontrata, da parte della Comunità Alto Garda e Ledro, “alcuna colpevole inerzia”».

La sentenza del giudice Cuccaro mette dunque la parola fine alla vicenda, fatto salvo un eventuale ricorso in secondo grado contro il pronunciamento del tribunale. A manifestare la propria soddisfazione è il presidente della Comunità Mauro Malfer: «Il giudice ha riconosciuto che tutti i comportamenti e i provvedimenti adottati alla Comunità sono risultati essere ineccepibili».

Con la medesima sentenza viene anche completamente scagionato il Comune di Riva del Garda che, tra l’altro, al momento dei fatti, non aveva ancora assunto la responsabilità della gestione del Corpo della Polizia intercomunale Alto Garda e Ledro.













Scuola & Ricerca

In primo piano