Gianni Caproni riposerà nel cimitero di Massone
Il pioniere dell’aviazione. Entro poche settimane sarà esaudito il desiderio della figlia, Maria Fede, contessa di Taliedo. Nella cappella di famiglia pronta la lapide che accoglierà l’urna
Arco. È tutto pronto ormai per il ritorno del pioniere del volo Gianni Caproni nella sua terra natia: se non ci saranno intoppi burocratici improvvisi, entro poche settimane sarà infatti possibile dare seguito alle volontà espresse dalla figlia Maria Fede, contessa di Taliedo, poco tempo prima di esalare l’ultimo respiro tre anni fa nella sua abitazione di Roma. Era stata lei ad insistere perché le spoglie mortali di colui che aveva dato un sostanziale contributo allo sviluppo dell’ingegneria aeronautica del nostro Paese potessero tornare definitivamente nel paese di Massone, dove tutto aveva avuto inizio nel luglio del 1886. Dei figli è sempre stata Maria Fede a tenere desto il ricordo del padre con grande vigore intellettuale, lavorando perché la sua opera potesse essere ricordata adeguatamente, soprattutto dai suoi compaesani.
Nella cappella di famiglia del cimitero della frazione è già pronta la lapide che accoglierà l’urna con i resti di uno dei più illustri cittadini di Arco: i contatti fra l’amministrazione comunale e la famiglia, che non risiede più ad Arco da tempo, si sono intensificati nelle ultime settimane e ad oggi si è in attesa di un ultimo documento, ottenuto il quale potrà avviarsi l’operazione.
La traslazione della salma di Caproni sarebbe dovuta avvenire già la scorsa primavera, ma le cose sono precipitate con l’aumento dei casi di contagio da Covid 19 e si è preferito dilazionare questo momento. Ovviamente l’intera procedura, compresa la solenne cerimonia prevista per dare al pioniere del volo un adeguato saluto, è vincolata all’evoluzione della pandemia, ma allo stato attuale delle cose non dovrebbero esserci ostacoli perché Giovanni Battista Caproni, detto Gianni, possa tornare a riposare sul suolo natio. Pare tra l’altro che ad occuparsi del rientro della salma ad Arco sarà direttamente l’aeronautica militare: una sorta di tributo ufficiale a colui che diede un impulso fondamentale alla nascita dell’aviazione moderna nel nostro Paese, progettando prima il celebre Ca.1 per poi arrivare alla produzione di affidabili trimotori che vennero utilizzati nel corso della Prima Guerra Mondiale da Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Sarebbe questo un primo, importante passo per il recupero e la valorizzazione della sua figura: il museo a lui intitolato si trova infatti a Trento, nei pressi dell’aeroporto che porta non a caso il suo nome, ma da tempo si parla della necessità di individuare nella sua città natale uno spazio che ne celebri l’epopea e racconti ai suoi discendenti la visionaria parabola dell’uomo che contribuì a rendere l’Italia una potenza aeronautica di primo piano. Sarà probabilmente questa la prima cerimonia ufficiale che si troverà a presenziare il nuovo sindaco: tuttavia è già quasi tutto pronto. Sarà la sua giunta, poi, a decidere se attivarsi per far sì che uno degli arcensi più famosi al mondo possa essere ricordato in modo adeguato.