Arco, metà dei seggi elettorali non sarà negli istituti scolastici
Arco. Metà dei seggi elettorali ad Arco non sarà più all’interno delle scuole: a Bolognano, in via eccezionale, sarà possibile votare presso la sala riunioni della Cassa Rurale della frazione, nelle...
Arco. Metà dei seggi elettorali ad Arco non sarà più all’interno delle scuole: a Bolognano, in via eccezionale, sarà possibile votare presso la sala riunioni della Cassa Rurale della frazione, nelle vicinanze della sede precedente, mentre a Massone si usufruirà della palestra della scuola primaria, che così non sarà interessata da nessun tipo di chiusura o sanificazione. Nessun risultato invece per quanto riguarda Romarzollo, per cui l’amministrazione aveva proposto come sede alternativa la Casa Sociale (con gli spogliatoi della Baone a disposizione delle forze dell’ordine), e la scuola di via Nas: in questo specifico caso era stata proposta la palestra, ma i responsabili dell’ordine pubblico hanno respinto la richiesta poiché la struttura non sarebbe rispondente ai parametri previsti per queste circostanze.
«Noi abbiamo fatto quello che potevamo – ha detto il sindaco Alessandro Betta – perché siamo convinti che vada individuata un’alternativa all’occupazione degli istituti scolastici. Purtroppo molte circostanze hanno congiurato contro la nostra volontà, prima fra tutte la decisione di aprire le scuole il 14 settembre: in Alto Adige sono stati più lungimiranti e hanno iniziato una settimana prima». Problemi si sono registrati anche nell’organizzazione del lavoro all’interno degli uffici, in particolare dell’anagrafe: «La volontà era quella di individuare sedi che potessero fare al caso nostro, indipendentemente dal fatto che sia dal 1999 che ci si sta inutilmente provando, come mi è stato detto»: ci sarebbero state oggettive difficoltà nella spedizione delle comunicazioni necessarie a tutte le famiglie e alla fine non se n’è fatto nulla. «Avevamo avuto la disponibilità dell’oratorio e del Cantiere 26, ma avere le sedi non è sufficiente: bisogna che rispondano a determinati requisiti e superino l’esame di idoneità. Ecco perché in via Nas non è stato possibile fare come a Massone e utilizzare la palestra. Tuttavia – ha concluso Betta – si tratta di un progetto iniziato. Io stesso ho promosso l’incontro grazie al quale la Cassa Rurale ha messo a disposizione i suoi locali: i prossimi amministratori potranno partire dal lavoro svolto per elaborare un piano specifico e duraturo, che permetta di superare tutti i bastoni che la burocrazia finisce per mettere fra le ruote di chi sta pedalando».
Il problema d’altronde esiste ed è per di più particolarmente sentito, come dimostra l’interrogazione che proprio su questo tema hanno presentato Andrea Ravagni e Bruna Todeschi: preoccupati per le numerose difficoltà in cui oggi le scuole si trovano già a causa delle misure a protezione da Covid, hanno chiesto se non fosse possibile individuare sedi alternative che evitassero di far perdere ulteriori giorni di lezione agli studenti già duramente provati. G.R.