Anarchici, tre ordinanze in Trentino: tra i destinatari Juan Antonio Sorroche, accusato di due attentati dinamitardi
Il 45enne spagnolo ritenuto responsabile dell’esplosione al tribunale di sorveglianza di Trento nel 2014 e alla sede della Lega di Villorba del 2018: ordigni artigianali simili. Domiciliari a un 50enne roveretano per l’incursione nella sede di Radio80 e obbligo di dimora per una donna che avrebbe favorito la latitanza di Sorroche
TRENTO. La Digos di Trento, su mandato della procura di Trento e in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione del Ministero e la Polizia scientifica, ha eseguito tre ordinanze nei confronti di altrettanti anarchici.
Nel primo caso è stata notificata in carcere una ulteriore misura cautelare nei confronti di Juan Antonio Sorroche, spagnolo di 45 anni, ritenuto responsabile dell'attentato con finalità terroristiche al tribunale di sorveglianza di Trento del gennaio 2014. In quella circostanza il 45enne aveva utilizzato una bombola del gas rinchiusa in una pentola a pressione, fatta detonare nottetempo.
L'uomo è stato arrestato cinque anni dopo, nel 2019, dopo un periodo di latitanza ed ora è in carcere a Terni, dove gli è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare, perché era ricercato per altri reati e anche perché è ritenuto il responsabile di un analogo attentato commesso nell'agosto 2018 in provincia di Treviso, a Villorba, alla sede della Lega, quando esplose un ordigno rudimentale e un altro venne trovato inesploso.
La seconda misura cautelare sono gli arresti domiciliari per un 50enne roveretano noto esponente del mondo anarchico trentino a cui viene contestata l'estorsione per il tentativo di incursione in diretta radiofonica nella sede dell'emittente Radio80 a Rovereto il 15 aprile 2020 per poter leggere un comunicato sulla condizione carceraria.
La terza misura, un obbligo di dimora, riguarda una donna che avrebbe favorito la latitanza di Sorroche, fornendo anche documenti falsi e appoggio logistico.
"Le misure sono il frutto di una attività di indagine abbastanza articolata effettuata con tecniche tradizionale e innovative e con il supporto della Polizia scientifica. Si tratta delle risultanza di indagini condotte per vari anni sotto direzione della procura, evoluzione di una recente inchiesta che aveva portato all'arresto di numerosi anarchici in passato, poi condannati con pene fino a 3 anni. Quella inchiesta è stata punto di partenza per altre indagini che ci hanno portato alle misure odierne", ha detto Antonio Petrillo, della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, nel corso della conferenza stampa sulle ordinanza eseguiti nei confronti di tre anarchici.
L'evoluzione delle tecniche di investigazione è stata fondamentale per le indagine, ha aggiunto Petrillo, in particolare per riuscire ad identificare Juan Sorroche, lo spagnolo 45enne ritenuto l'autore dell'attentato al Tribunale di sorveglianza di Trento del gennaio 2014. "Questo tipo di fenomeno non possiamo localizzarlo in una specifica area geografica - ha aggiunto Petrillo - ma riguarda l'intero territorio nazionale, perché le modalità operative dell'attentato possono essere replicate". A Treviso, come a Trento, sono stati fatti detonare ordigni realizzati artigianalmente con una bombola del gas ed una pentola a pressione. Un marchio di fabbrica che, assieme alle tracce rilevate dalla Scientifica, hanno permesso di indentificare la mano dietro le bombe.