l’intervento 

«Il comune di Rivarco esiste già» 

L’appello di Silvio Malfer per seguire la strada dell’unificazione



ARCO. Silvio Malfer, una delle voci storiche della politica arcense, interviene con un’appassionata lettera nel dibattito sul comune unico.

«Sento, anzi leggo attraverso la stampa locale - scrive Malfer - di un gran parlare per la costituzione di un comune unico. Segnalo che già da tempo avevo formulato una proposta per un comune unico in un convegno con interlocutori Dario Mosaner, Vincenzo Macrì, Bruno Santi per Riva, Riccardo Ricci, Rosà ed il sottoscritto per Arco, datato 1972. Moderatore Aldo Gorfer. Con varie motivazioni la mia proposta di allora non è “passata”. La documentazione di quell’avvenimento l’ho resa nota alle amministrazioni interessate attuali, che l’hanno fotocopiata e pertanto ne sono a conoscenza». «Finalmente una voce con data 20 gennaio 2008, e successivamente nel 2014, si fa sentire per affermare convintamente della necessità e dell’utilità massima per l’unificazione dei due comuni Riva e Arco. Questa voce - continua Malfer - è dell’ex senatore Claudio Molinari. Oggi se ne è tornati a parlare, in particolare il sindaco di Arco, per promuovere decisamente la formulazione utile dell’unificazione dei comuni, naturalmente quelli che ci vogliono stare. Ancora una volta voglio puntualizzare il mio pensiero. Per me la città di Rivarco, come l’avevo chiamata allora, esiste già. È un unicum dal punto di vista territoriale ed insediamento abitativo. Non spetta a noi chiedere a Dro, a Nago-Torbole e ad altre realtà limitrofe di aggiungersi, ma sono loro che devono autonomamente interrogarsi con le loro popolazioni se ritengono utile e conveniente unirsi al Comune che ho succitato come proposta».

«Assisto con costernazione - prosegue Malfer - formulazioni che di fatto allontanano ancor di più, spaccandola ulteriormente, la popolazione di Rivarco. Ma non si capisce ancora che è ora di finirla con la miopia politica e con l’esasperato campanilismo. Ora che se ne parla ancora, ci si offre finalmente, malgrado il notevole ritardo, l’opportunità, con 35-50 mila abitanti, di confrontarci alla pari con altre realtà territoriali. Cerchiamo di capire una volta tanto che l’incomprensibile campanilismo ha privato, depauperato ed impoverito innumerevoli servizi sul nostro territorio a favore degli appetiti centralistici dei centri maggiori, servizi che se ne sono andati, non ultimo l’ospedale, e che sarò molto difficile recuperarli, non solo, ma pure mantenere gli attuali. Comunque, e chiudo, questa non è solo l’ultima possibilità per capire che la città di Rivarco è già una realtà economica, sociale, territoriale, e pertanto sindaco Alessandro Betta, non fermarti, va avanti in fretta, consulta ogni singola frazione con informazioni, quali sono i vantaggi e gli svantaggi che ne potrebbero derivare, proponi pure un referendum per acquisire il parere della gente che rappresenti. E per parte mia - conclude Silvio Malfer - sarei contento di aver partecipato con il mio modesto contributo a questo obiettivo»













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