Bocconi al veleno, allarme in via dell’Albola
Trovata a Riva un’esca sospetta. Confermata la morte per avvelenamento del gatto di Malga Grassi
LEDRO. È arrivata la conferma di ciò che si sospettava e temeva: il gatto ritrovato morto, lo scorso aprile, nella zona di Malga Grasi è stato avvelenato. Lo ha comunicato, ieri, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (che ha sede a Trento) che ha inviato al Comune di Riva i risultati degli accertamenti: il gatto è morto per aver ingerito del topicida.
Un nuovo allarme bocconi avvelenati è scoppiato, nelle scorse ore, a Riva. In un’area privata in via dell’Albola è stata trovata una sospetta esca avvelenata. «L’esame ispettivo eseguito dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie a Trento – fa sapere il Comune - ha confermato la presenza di “sostanze plausibilmente tossiche o nocive”, e il materiale è stato avviato agli esami di laboratorio; in attesa dei cui risultati, si invita la cittadinanza alla massima attenzione, anche in considerazione di due precedenti avvelenamenti avvenuti in zona negli anni scorsi, di cui dà notizia l’Azienda sanitaria. Nel ricordare che provocare “per crudeltà o senza necessità” sia la morte, sia sofferenze a un animale costituisce reato, e facendo presente che simili atti comportano gravi rischi anche per la salute e l’incolumità delle persone, si raccomanda, nel caso del rinvenimento di un sospetto boccone avvelenato, oppure della morte del proprio animale per sospetti bocconi avvelenati, o anche del verificarsi di una sintomatologia riferibile ad avvelenamento, di rivolgersi tempestivamente a un medico veterinario. Si ricorda inoltre che l’ordinanza ministeriale del 13 giugno 2016 fa espresso divieto di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, plastiche e metalli o materiale esplodente, che possono causare intossicazioni o lesioni o la morte del soggetto che li ingerisce».
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