AstroSamantha: «Al prossimo giro torno nello spazio»
Bagno di folla ed applausi al Casinò per la Cristoforetti L’astronauta trentina ha ricevuto il premio Gianni Caproni
ARCO. «Da quando sono tornata dalla missione spaziale ho ricevuto molte offerte relative a premi, come succede quasi ad ogni astronauta in considerazione dell’impatto mediatico dell’attività che svolgiamo, ma generalmente declino le offerte perché altrimenti ricevere premi diventerebbe un lavoro. Qui non ho avuto dubbi perché questo premio mi onora come astronauta e come pilota: Caproni ha segnato la storia dell’aeronautica e il volo spaziale ne è l’espressione diretta. Tra l’altro mi onora anche come ingegnere e sono contenta che si dia finalmente valore alla cultura scientifica e tecnica che soffrono un po’ di disattenzione nella memoria storica rispetto a figure con profili più umanistici. E poi mi fa piacere riceverlo da cittadina e da trentina perché stiamo parlando di un imprenditore che era prima di tutto un grande cittadino, una persona che ha messo le proprie capacità al servizio della comunità». In meno di mezz’ora, il tempo che le è servito a raccontarsi e a raccontare con incredibile semplicità ciò che di straordinario ha realizzato finora nella sua vita e che le è valso già un posto nella storia del nostro Paese, AstroSamantha ha conquistato tutto il salone delle feste del Casinò, riempito fino all’ultima sedia per incontrare ed ascoltare la donna trentina più famosa al mondo alla quale il sindaco Alessandro Betta ha consegnato il premio in memoria di Gianni Caproni.
La comunità arcense ha riservato a Samantha Cristoforetti un autentico bagno di folla. Una cerimonia voluta dall’amministrazione comunale per celebrare il pioniere dell’aeronautica del quale, esattamente ieri, ricorreva il sessantesimo della morte.
E così una fetta importante della città si è messa in ghingheri, ieri pomeriggio, per il primo e principale atto delle celebrazioni dedicate a Gianni Caproni che proseguiranno fino a sabato prossimo quando a Palazzo Panni si svolgerà il convegno a cui prenderà parte anche il tenente colonnello Francesco Volpi, che riceverà lo stesso premio, un’opera di Mastro 7 dal titolo “Futuri mondi”, assegnato all’astronauta trentina mentre un terzo premio verrà consegnato alla figlia di Caproni, la contessa Maria Fede, che ieri non è potuta intervenire (c’erano il fratello Umberto ed altri membri della famiglia Caproni di Talliedo). Presenti in sala i rappresentanti istituzionali di Stato (all’onorevole Mauro Ottobre si deve la paternità dell’istituzione del premio), Provincia, Comunità e Comune assieme a quelli delle forze dell’ordine (carabinieri, Polizia locale, Commissariato) e dell’esercito (il colonnello Spagnoli dell’Aeronautica italiana).
Dopo i discorsi di rito lo storico Romano Turrini ha ripercorso brevemente le tappe della vita di Gianni Caproni, compresa la sua formazione scolastica al Politecnico di Monaco di Baviera, la stessa scuola frequentata da Samantha Cristoforetti. L’astronauta, nel suo intervento, ha mostrato le sue grandi capacità comunicative tenendo a bocca aperta e ad occhi sgranati tutta la platea durante la mezz’oretta in cui ha raccontato la sua esperienza nello spazio, spiegando il lavoro che ha svolto fra le stelle ma anche le difficoltà nel dover vivere e convivere in assenza di gravità e dentro un’astronave grande come un campo da calcio. Un’esperienza che in questo momento sta vivendo Paolo Nespoli «e che nel 2019 - ha sottolineato - vivrà Luca Parmitano, così fra due anni avremo un altro connazionale nello spazio. E poi, al giro successivo, spero tocchi ancora a me».