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Alpinisti sorpresi dal buio, tre interventi notturni del Soccorso alpino in Trentino

Due rocciatori tedeschi recuperati sopra la Bocca d'Ambiez con verricelli di 35 metri. Altri due interventi in Val di Fassa e sulle Pale di San Martino (immagini da Soccorso alpino)



TRENTO. Si è concluso intorno alle 21.40 di ieri un intervento in soccorso di una cordata di due alpinisti tedeschi del 1974 e del 1982, incrodata in parete circa 50 metri sopra la Bocca d'Ambiez (Dolomiti di Brenta) a una quota di circa 2.900 m.s.l.m.. I due stavano scendendo in corda doppia quando, con l'arrivo del buio, hanno perso l'orientamento senza più riuscire a procedere autonomamente. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata intorno alle 20.30.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell'Area operativa Trentino occidentale, ha chiesto l'intervento dell'elicottero, mentre gli operatori della Stazione di San Lorenzo in Banale si portavano in piazzola per dare supporto all'equipaggio in caso di bisogno. L'elicottero è volato fino al rifugio Tosa Pedrotti per sbarcare l'equipe medica e imbarcare un secondo Tecnico di Elisoccorso. Salito in quota, l'equipaggio dell'elisoccorso è riuscito a individuare i due alpinisti utilizzando i visori notturni e grazie ad una luce appositamente accesa dai due uomini in parete. Con due verricelli di circa 35 metri i due Tecnici di Elisoccorso presenti a bordo si sono calati uno dopo l'altro ed hanno recuperato i due alpinisti. Illesi, i due sono stati trasportati al rifugio Tosa Pedrotti, dove hanno trascorso la notte.
 

Altri due interventi notturni in Val di Fassa e sulle Pale di San Martino


Poco dopo le 20 la Centrale Unica Emergenza è stata allertata per un escursionista pugliese in difficoltà nel gruppo del Sella in Val di Fassa. L'uomo stava percorrendo il sentiero tra il rifugio Boè e il rifugio Forcella Pordoi quando, nei pressi del rifugio Boè, ha sbagliato itinerario e, camminando, è finito in fondo a un canalone. In difficoltà nel ritrovare la traccia del sentiero ha chiesto aiuto al Numero Unico per le Emergenze 112.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell'Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l'intervento degli operatori della Stazione Alta Fassa. Dopo aver compreso dove si trovava l'uomo tramite un'intervista telefonica, poiché le coordinate gps non erano precise, un soccorritore è salito in quota con gli impianti di risalita del Sass Pordoi, appositamente aperti per agevolare l'intervento di soccorso. Insieme ad un altro soccorritore già presente in quota lo hanno raggiunto a piedi intorno alle 21.35. L'uomo, incolume, è stato riaccompagnato in sicurezza fino alla traccia del sentiero e poi fino al rifugio Maria. Da qui è stato portato a valle al passo Pordoi con gli impianti del Sass Pordoi. L'intervento si è concluso intorno alle ore 1.

Alle 20.40 la Centrale Unica Emergenza è stata allertata per due escursionisti in difficoltà nel gruppo delle Pale di San Martino. I due - lui del 1984 residente in provincia di Cremona e lei del 1989 residente a Cremona - stavano percorrendo il sentiero 701 tra il rifugio Pedrotti al Rosetta e il rifugio Colverde quando, a una quota di circa 2.400 m.s.l.m., hanno perso la traccia del sentiero. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è stata fatta da una persona che passando sul sentiero ha sentito le richieste di aiuto da parte dei due escursionisti. Un operatore della Stazione San Martino di Castrozza del Soccorso Alpino e Speleologico è salito fino al rifugio Colverde con il mezzo per poi raggiungere i due escursionisti in circa 40 minuti di cammino. I due, incolumi, sono stati riaccompagnati a valle a San Martino di Castrozza.













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