Aggressione orso, l’Enpa: «Inaccettabile la condanna a morte»
«Ricordiamo che l'orso Mj5 ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai fare del male alle persone», scrive l’associazione animalista
TRENTO. «L’identificazione dell'orso coinvolto nell'incidente con l'uomo e il suo cane in Val di Rabbi, l'orso Mj5, è coincisa immediatamente con una dichiarazione di condanna a morte del plantigrado. Come Protezione animali ci opporremo con ogni mezzo a questa decisione ingiusta che sa tanto di campagna elettorale». Lo afferma, in una nota, l'Ente nazionale di protezione animali (Enpa).
«Ricordiamo che l'orso Mj5, nato nel 2005 da Maja e Joz, ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai mostrare comportamenti negativi verso l'uomo: non ha mai fatto del male alle persone, ed anche i danni a suo carico sono limitati. Ma in seguito ad un unico incidente, la cui dinamica fa ascrivere l'evento ai casi di orsi che reagiscono in modalità difensiva, parte la condanna a morte, benché il Pacobace preveda anche il radiocollaraggio, senza arrivare alla soppressione».
«È una decisione errata e immotivata – conclude la nota di Enpa – e Mj5 è un esemplare vittima di manovre elettorali».