Sanità

Criticità per il trasferimento dei Day Hospital al San Camillo, le perplessità di Zanella (Pd): quale logica?

Durante la prossima primavera ed estate verranno spostati all’Ospedale S. Camillo sia il day hospital (DH) di neurologia che quelli di medicina interna, reumatologia ed ematologia posti rispettivamente al 5° e 6° piano del corpo B del presidio ospedaliero S. Chiara di Trento



TRENTOIl consigliere provinciale del Partito Democratico Paolo Zanella ha presentato un'interrogazione alla Giunta provinciale riguardo al previsto trasferimento dei Day Hospital dal S. Chiara al S. Camillo, evidenziando numerose criticità organizzative e logistiche. La questione, sollevata attraverso un'interrogazione, mette in luce le preoccupazioni per il trasferimento dei Day Hospital di neurologia, medicina interna, reumatologia ed ematologia, attualmente ubicati al quinto e sesto piano del corpo B del S. Chiara di Trento.


Zanella sottolinea come la decisione, pur motivata dalla necessità di lavori antincendio presso il S. Chiara, rischi di creare significativi disagi sia per i pazienti che per il personale sanitario. Il consigliere dem pone l'accento in particolare sulla problematica dei parcheggi in via Giovanelli, zona già congestionata, che complicherà l'accesso soprattutto per i pazienti con difficoltà motorie.


Nell'interrogazione vengono evidenziate anche le complessità organizzative per il personale medico, che dovrà gestire la propria presenza tra più sedi, e per i pazienti che necessitano di esami diagnostici multipli, che continueranno a essere effettuati presso il S. Chiara.


Di particolare rilevanza, secondo il consigliere, è la gestione delle terapie: farmaci chemioterapici e biologici preparati nell'Unità Manipolazione Chemioterapici Antiblastici del S. Chiara dovranno essere trasportati quotidianamente al S. Camillo, con possibili ritardi nelle somministrazioni. Situazione analoga per gli emoderivati.


Zanella chiede alla Giunta chiarimenti sulla ratio della scelta e sulle soluzioni previste per gestire queste criticità, suggerendo che si sarebbero potute valutare alternative come l'utilizzo di spazi più vicini al S. Chiara o l'installazione di strutture temporanee. L'interrogazione attende ora risposta dall'esecutivo provinciale.













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